PEDOFILIA, PSICOLOGO NASCONDEVA FOTO E FILMATI DEI BAMBINI
Era un ‘collezionista di bambinì. Faceva lo psicologo della famiglia e usava la sua professione anche per avvicinare i piccoli. Collezionava slippini per maschietti e custodiva con cura collant per bambine strappati proprio nello slip. Catalogava immagini pedopornografiche e leggeva sui testi scientifici i resoconti fatti dai bambini violati. Ha 33 anni e uno studio in centro città ed è stato arrestato dalla Polizia postale di Roma assieme a un disoccupato romano.
La sua casa e il suo studio erano la centrale multimediale della pedopornografia, con foto e filmati di bimbi dai tre anni in su. Tutto il materiale ritrovato dalla Polizia postale era catalogato in maniera maniacale: le cartelle di migliaia di file a sfondo pedopornografico, foto e filmati, contenuto nei suoi pc erano divise per età. Gli agenti che hanno perquisito la mansarda nella quale l’uomo viveva hanno trovato slip per piccoli ancora nelle loro confezioni, calze per bimbe strappate nelle zone intime, giocattoli e riviste scientifiche con titoli come ‘Nella testa dei figlì, e ‘Abusi sessuali: i bambini raccontanò. Il materiale era custodito in un’apposita libreria con tanto di cataloghi con ritagli e collage di foto dei bimbi, quasi come se lo ‘psicologò realizzasse storie immaginarie sui minori a sfondo pornografico. L’uomo, che ha uno studio al centro di Roma, aveva un giro di pazienti ben avviato e esercitava da sette anni. Occupandosi principalmente di terapia familiare, l’uomo era spesso a contatto con i bimbi. Per questo gli inquirenti, che stanno visionando le migliaia di file trovate nel pc, vogliono capire se l’uomo possa aver abusato di qualche suo piccolo paziente, averlo filmato o scattato foto.
Quando l’hanno arrestato, lo psicologo non ha opposto resistenza: ha solo sussurrato agli agenti «sto cercando di curarmi» e nulla più. Oltre ai due arresti, la Polizia postale ha denunciato otto persone tutte residenti a Roma e provincia. Tutti scaricavano i file da due server originati in Lussemburgo. Subito dopo l’arresto, la reazione del padre dello psicologo romano che afferma quanto sia «stimato» il proprio figlio, che viene descritto da chi lo conosce come un «individuo maniacale»: «Non è un mostro – afferma il padre dell’arrestato -. Se ha scaricato del materiale ‘proibitò è ovvio che pagherà per questo, ma non ha abusato di nessuno nè ha mai avuto contatti con bambini sul lavoro. Secondo me va distinto nettamente chi segue determinate deviazioni erotiche da chi commette gli abusi. Purtroppo per la legge anche il primo dei due casi è punibile». L’uomo denuncia «un clima di caccia alle streghe riguardo alla pedofilia. Se mio figlio deve essere curato – ha concluso – sarà fatto, lui è disponibile. Per me non è malato, non è un pedofilo. Deve solo pagare come ‘osservatorè».