Roma, prof insulta studentessa ebrea
«Se fossi stata ad Auschwitz saresti stata più attenta». Sulla frase antisemita rivolta ad una studentessa ebrea di un liceo romano ora vuole vederci chiaro anche il ministero dell’Istruzione. Francesco Profumo ha chiesto una «relazione scritta» di quanto accaduto ad ottobre scorso al Caravillani, istituto che sorge a due passi da San Pietro, nel cuore della Capitale.
L’insegnante di matematica, nell’intento di riprendere la studentessa a suo dire troppo distratta, le avrebbe rivolto la frase che ha scatenato una pioggia di polemiche. Un episodio sul quale era già intervenuta la preside dell’istituto, Anna Maria Trapani, inviando a gennaio un richiamo scritto alla docente che, a pochi mesi dalla pensione, si è poi messa in malattia. Prima ancora delle polemiche erano stati gli stessi compagni di classe della ragazza a prendere le sue difese, attaccando la professoressa per la frase razzista. Alcuni di loro addirittura avevano deciso di non prendere più parte alle lezioni tenute dall’insegnante. Ieri, tutti insieme – i ragazzi del IV F e la preside -, hanno fatto visita al museo ebraico, su invito del presidente della comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici. Un atto di condanna contro l’episodio di antisemitismo avvenuto in un liceo che da anni è impegnato alla sensibilizzazione dei ragazzi sulla tragedia della Shoah, tanto da aver organizzato un «progetto memoria» affidato ad un docente interno.
«Non conosco la dinamica, pare che ci siano state delle scuse, ma siamo comunque di fronte a un fatto sconcertante, che va assolutamente stigmatizzato specie in un ambiente come quello scolastico», è il commento del ministro Andrea Riccardi che sottolinea «la immediata e corale presa di distanza da parte degli studenti e la loro vicinanza alla ragazza offesa, alla quale va anche tutta la mia solidarietà». Parla di «caso gravissimo» il portavoce nazionale della Rete degli Studenti Medi, Daniele Lanni. «Le nostre scuole devono essere un luogo di cultura e inclusione – sottolinea -, e i ragazzi della scuola che si sono indignati per le affermazioni gravissime lo hanno dimostrato e hanno dato una lezione di civiltà». Quello del Caravalli, però, non è l’unico episodio di antisemitismo che ha scosso oggi la Capitale. Qualche giorno fa, infatti, sulla facciata di ingresso dello storico liceo classico Tasso è comparsa una svastica con la scritta «Compagno stupido!». Già lo scorso luglio le mura dell’istituto di via Sicilia erano state imbrattate con tre croci uncinate e le scritte inneggianti a Hitler. E proprio questa mattina, secondo la denuncia della vicepresidente dell’Anpi di Roma, Elena Improta, alcuni ragazzi avrebbero distribuito volantini con simboli neonazisti, come la runa di Wolfsangel, proprio davanti all’istituto. «Scritte, simboli e anche il volantinaggio sono idiote provocazioni nonchè atti gravissimi, oltraggiosi e offensivi per tutta la città», è il duro commento del sindaco di Roma, Gianni Alemanno.
Cara prof,
sono così entusiasta della sua posizione e di quanto da lei forsennatamente e sconsideratamente sproloquiato nei confronti di YAEL che avrei un progettino niente male per farle passare una pensione veramente dorata! Lo viene a fare un viaggettino – piuttosto lungo, per la verità… – con me in giro per l’Europa “nazista”? Ho una serie di luoghi che vorrei farle visitare, ma – e questo è il bello del viaggio, almeno per il suo prossimo pensionamento – il suo ritorno in Italia non sarà assolutamente garantito in quanto l’abbandonerò vita natural durante in uno di questi luoghi. Si faccia sentire che combiniamo!!!
TED, FOSSI STATO SOTTO IL TERZO REICH SARESTI STATO MENO SACCENTE. RISPETTO PER LA DOCENTE.
Forse Ted ha esagerato con il sup sarcasmo, ma non è da condannare completamente perché é anche vero che c’é l’intendimento a far capire cosa hanno rappresentato e rappresentano quei luoghi infernali per il mondo intero. Piuttosto la prof, che ha l’onere di educare i ragazzi, farebbe meglio a non insegnare più per le sue scarse capacitá comunicative ai ragazzi……, potrá anche essere brava nella sua disciplina, però la scuola, con i suoi insegnanti, deve principalmente educare nel rispetto della dignitâ umana!!
La cosa più vergognosa al di là della frase di per sè già abbastanza offensiva, è che sia stata pronunciata da un’insegnante per di più già avanti negli anni e prossima alla pensione (quindi il detto che l’età porta saggezza non è vero evidentemente… anzi forse qui siamo in presenza di demenza senile).