Lazio, allarme mafie e corruzione
Un territorio in cui le mafie hanno ‘’articolazioni logistiche’’ tali da poter reinvestire con profitto i capitali accumulati con l’attività illecita. Un distretto, quello del Lazio, in cui i reati contro la pubblica amministrazione sono in aumento, come la corruzione, soprattutto per quanto riguarda l’abuso d’ufficio e l’omissione in atti d’ufficio. È questo il quadro dell’universo-giustizia nel Lazio che emerge dalla relazione del presidente della Corte d’Appello di Roma, Giorgio Santacroce, illustrata oggi nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Un comparto che deve fare i conti con la crisi economica e i conseguenti tagli al punto che il presidente del Tribunale, Mario Bresciano, avverte che alcuni servizi potrebbero essere chiusi.
«Siamo grati al ministro della Giustizia – ha affermato Santacroce – per aver restituito a quest’ultima il posto prioritario che le spetta, presentandola come una risorsa e non come un costo, e per essere riuscita a compiere questa importante operazione in un contesto politico tutt’altro che facile e favorevole». Il presidente della Corte d’Appello ha fatto riferimento anche all’imminenti elezioni politiche sostenendo di ‘’non trovo nulla da eccepire sui magistrati che abbandonano la toga per candidarsi alle elezioni politiche«. Per quanto riguarda la situazione regionale ‘’nel Lazio e a Roma le organizzazioni criminali di stampo mafioso (soprattutto ‘ndrangheta e camorra) beneficiano di varie articolazioni logistiche per reimpiegare con profitto i capitali illecitamente accumulati e investirli in attività imprenditoriali e di intermediazione finanziaria’’. E terreno per le mafie potrebbero essere anche i rifiuti. E ancora. ‘’A Roma le organizzazioni criminali mafiose acquisiscono, anche a prezzi fuori mercato, immobili, società ed esercizi commerciali nei quali impiegano risorse economiche di provenienza delittuosa’’. Un allarme condiviso anche dal procuratore generale presso la Corte di Appello di Roma Luigi Ciampoli per il quale ‘’persiste il tentativo di penetrazione verso la capitale, la cui configurazione, sede del potere politico ed economico, suggerisce la possibilit di ampi, solidi insediamenti e pi lauti guadagni».
Sul fronte della lotta al narcotraffico il Lazio figura nel 2011 come la prima regione italiana per sequestro di stupefacenti (quasi 8.000 chili) e la seconda per operazioni antidroga (2.862) nonch per numero di decessi conseguenti all’assunzione di droga (ben 41). Tra il primo luglio 2011 e il 30 giugno 2012 la Direzione distrettuale antimafia capitolina, ha riferito Santacroce, ha considerato 94 procedimenti per associazione finalizzata al commercio di stupefacenti per un totale di 618 indagati. Resta allarmante anche la situazione dei reati a sfondo sessuale dove si registra un aumento dei fascicolo di indagine (+186). Nella relazione si segnala anche una fortissima impennata della criminalità minorile, in particolare di quella femminile. Secondo i dati forniti in questo ambito, fortissimo l’aumento del numero degli indagati stranieri (+28%) con un incremento delle femmine del 42%, rispetto ai maschi (+21%).