Roma, 150.000 al Gay Pride per chiedere più diritti

24/06/2012 di

Rivendicazioni e provocazioni. Sfila a Roma il Gay Pride 2012 con lo slogan ‘Vogliamo tuttò. «Vogliamo tutto, gli stessi diritti delle coppie etero, puntiamo dritti al matrimonio e i partiti devono saperlo: se vogliono i voti della comunità lgbtqi devono accogliere le nostre richieste senza se e senza ma», dicono convinti dal circolo Mario Mileli. 150 mila, secondo gli organizzatori, i partecipanti alla parata che, anche quest’anno, ha attirato le attenzioni di qualche oppositore. Attivisti di Militia Christi hanno affisso questa mattina manifesti con la foto di Giovanni Paolo II lungo il percorso del corteo, in via Cavour, per dire «no a Roma capitale dell’orgoglio omosessuale».

I manifesti sono stati rimossi prima del passaggio dei manifestanti. A piazza della Repubblica tra le prime iniziative della comunità gay c’è un affondo diretto al mondo del calcio: due ragazzi vestiti con la maglia azzurra della Nazionale ed un pallone in mano posano baciandosi sulla fontana al centro di piazza Cavour. Il portavoce del Gay center, Fabrizio Marrazzo, spiega: «È un’iniziativa contro le dichiarazioni fatte in particolare da Cassano. Invitiamo i calciatori della Nazionale che sappiamo essere omosessuali, a fare coming out».

Tra i 20, colorati, carri che percorrono il centro di Roma fino a piazza Bocca della Verità spicca quello del comitato organizzatore: un autobus inglese a due piani, il quadro del circolo Mario Mieli si chiama ‘Jurassic park’, «la preistoria dei diritti lgbtqi in Italia, un piccolo parlamentino omofobo dei più noti esponenti politici che hanno sempre ostacolato qualsiasi tentativo di riforma e allargamento dei diritti alla comunità». E proprio alcuni politici sono bersaglio di fischi e disapprovazione da parte dei partecipanti alla parata: Carlo Giovanardi, Paola Binetti, Daniela Santanchè, ma anche Umberto Bossi, Francesco Rutelli e Sandro Bondi. In piazza sono pochi i politici presenti. In prima fila la deputata del Pd Paola Concia e il capogruppo Sel alla Regione Lazio, Luigi Nieri.

«In 20 anni in Italia non si è fatto niente ed ora ci si deve adeguare, tutto in un botto, alla civiltà», afferma Concia e a chi le chiede se ci sono critiche al suo partito risponde: «Le faccio tutti i giorni. Sto facendo una battaglia nel mio partito, come nella società, affinchè siano promotori del cambiamento».