Napolitano: 25 aprile festa di tutto il popolo

25/04/2012 di

«Il 25 Aprile è diventato la festa di tutto il popolo e la nazione italiana; e nessuna ricaduta in visioni ristrette e divisive del passato, dopo lo sforzo paziente compiuto per superarle, è oggi ammissibile». Con questo richiamo il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rimesso ordine in una vigilia della festa della Liberazione che soprattutto nella Capitale è stata infuocata da polemiche per il mancato invito alle istituzioni locali da parte dell’Anpi al corteo e alle celebrazioni di domani. E così, parlando alla cerimonia al Quirinale con gli esponenti delle associazioni combattentistiche e d’arma, ha voluto ringraziare «in modo particolare i rappresentanti in questa sala di tutte le parti politiche in seno alle istituzioni nazionali, laziali e romane» sottolineando che «è una forza della democrazia promuovere l’unità fra tutte le forze politiche e sociali».

Proprio per lanciare un segnale di unità, ieri il Quirinale ha invitato alla cerimonia tutti i protagonisti della vicenda dei mancati inviti: il presidente dell’Anpi Vito Francesco Polcaro, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il presidente della Regione Lazio Renata Polverini e il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti. E oggi erano tutti nella stessa sala, anche se non hanno avuto occasione di incontrasi personalmente, essendo l’Anpi posizionata al lato opposto rispetto alle autorità locali. Il messaggio è però arrivato forte e chiaro. Ed il primo e più concreto effetto è stato quello di far confermare alla presidente Polverini la sua partecipazione domani al corteo dell’Anpi che partirà alle 9.30 dall’Arco di Costantino, per concludersi a Porta San Paolo, luogo simbolo della resistenza romana. Unanimi anche i commenti. «Appoggio e sposo in pieno le parole del presidente della Repubblica», ha detto il presidente dell’Anpi di Roma. Ma se il clima della vigilia appare più disteso, bisognerà vedere se lo sarà anche domani. L’ultima e unica volta che la Polverini andò a Porta San Paolo fu oggetto di una protesta a suon di limoni (uno colpì il presidente Zingaretti che le fece da scudo). «Non vorrei che come due anni fa gruppi che non hanno nulla a che fare con l’Anpi si infiltrino e provochino incidenti. Speriamo di non trovare cattive sorprese, ma non credo», ha detto la Polverini. Poi rispondendo all’Anpi romano che, acconsentendo alla sua presenza, chiedeva «un segnale di netta chiusura verso tutti quei movimenti o quelle associazioni pseudo-culturali (come Casa Pound) che si richiamano all’ideologia fascista, all’antisemitismo e al razzismo e verso coloro che li rappresentano in consiglio regionale», ha chiarito: «Io nella mia vita ho fatto altro: non ho mai militato in associazioni o partiti che si richiamano a quelli che non consideriamo valori».

Zingaretti, che già nei giorni scorsi aveva assicurato la sua presenza al corteo, ha ringraziato il Capo dello Stato per le sue parole sottolineando che «bisogna dire basta alle polemiche e alle divisioni ed Š fondamentale che tutte le forze politiche e sociali si stringano attorno ai valori della Resistenza». Al corteo non ci sarà invece il sindaco Alemanno: «Non ho ricevuto nessun invito ma sicuramente sarò a tutte le manifestazioni istituzionali. Dopo l’esplicito diniego, saremo presenti come istituzione con corone e assessori». Per Alemanno, però, le parole di Napolitano, «mettono a tacere, dalla tribuna più alta della Repubblica, qualsiasi polemica».

  1. ..e DIGGGIORGI fa finta di nulla mentre proclama il lutto cittadino per la morte di Finestra..