Piano Casa, bonus anche per risparmio energetico e ristrutturazioni

06/01/2011 di
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I due bonus del 36% (ristrutturazioni edilizie) e 55% (risparmio energetico) a valere sull’Irpef possono essere richiesti anche per i lavori di ampliamento eseguiti in attuazione del Piano Casa, secondo le regole generali previste per le ristrutturazioni, mentre la ritenuta d’acconto del 10% sui relativi bonifici può essere trasferita dai Consorzi alle singole imprese e non va effettuata sulle somme pagate ai Comuni in caso di oneri di urbanizzazione.

Lo chiarisce l’Agenzia delle Entrate in alcune risoluzioni appena pubblicata. Ecco i chiarimenti delle Entrate:

– AMPLIAMENTI PIANO CASA AGEVOLATI: L’agenzia
fornisce chiarimenti in merito ai lavori eseguiti in attuazione del Piano Casa, che
prevede la possibilità di ampliare o ricostruire le abitazioni in deroga ai piani
regolatori locali. In particolare, viene confermato che l’ampliamento di superfici e
volumi è detraibile se riguarda la costruzione dei servizi igienici.

– RITENUTE D’ACCONTO A CONSORZIATE: La risoluzione dell’Agenzia precisa che i
Consorzi di imprese senza finalità di lucro possono trasferire alle consorziate la
ritenuta alla fonte del 10 per cento, che banche e Poste Spa devono effettuare sui
bonifici disposti per i bonus ristrutturazioni e risparmio energetico. La
risoluzione, infatti, precisa che le ritenute possono essere attribuite alle singole
imprese una volta azzerato l’eventuale debito Ires del Consorzio e a patto che tale
scelta risulti da un atto di data certa (atto costitutivo del Consorzio o verbale del
Consiglio di amministrazione).

– ONERI URBANIZZAZIONE: Sempre in tema di ritenuta d’acconto, la risoluzione
interviene specificamente sul pagamento degli oneri di urbanizzazione e di quelli
collegati alla realizzazione degli interventi agevolati. Per evitare che i Comuni
subiscano la ritenuta del 10 per cento, il pagamento di tali spese non deve
necessariamente essere effettuato tramite bonifico.

Tuttavia, se ciò avviene, occorre indicare il Comune come destinatario e, come
causale, che si tratta di oneri di urbanizzazione, Tosap, ecc., e non di interventi
per il recupero del patrimonio edilizio o il risparmio energetico; non va, quindi,
utilizzato l’apposito modulo per le agevolazioni generalmente predisposto dalla banca
o dall’ufficio postale.