Di Giorgi, ultime 48 ore per ritirare le dimissioni

Le ultime 48 ore per ripensarci. Mercoledì mattina alle 12 scade il termine per ritirare le dimissioni del sindaco Giovanni Di Giorgi. Tutto fa pensare che le dimissioni saranno confermate e si andrà verso la gestione di un commissario prefettizio fino alle elezioni della prossima primavera. Ma in politica nulla è scontato.
Nonostante il pressing di Forza Italia il sindaco sembra intenzionato ad andarsene. Lui ha posto una sola condizione per restare in carica: creare una Giunta tecnica senza alcun politico. Dunque annullare il potere dei partiti e, in sostanza, andare avanti da solo fino alla fine del mandato. Ma nel centrodestra, in particolare Fi e Ncd, non ci stanno e propongono una Giunta mista, al 50% tecnica e al 50% politica. Nessuno arretra e l’accordo sembra quasi impossibile.
L’ATTICO SOTTO ACCUSA. Intanto gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore Gregorio Capasso, indagano su un appartamento acquistato da Di Giorgi nell’ottobre 2012. Si tratta di un attico acquistato dalla società “Agyrion” che fa capo anche a Vincenzo Malvaso, il consigliere di maggioranza finito nell’occhio del ciclone per la lottizzazione di Borgo Piave che sarebbe stata autorizzata in violazione delle norme urbanistiche. L’appartamento di piazzale Carturan avrebbe un valore commerciale di 400mila euro, ma sarebbe stato acquistato a 335mila euro. Un acquisto giustificato dal sindaco come assolutamente regolare ma che, inevitabilmente, ha generato polemiche se non altro per l’opportunità di acquistare una casa da un consigliere comunale di maggioranza che ha beneficiato di due varianti quantomeno “generose” per la lottizzazione a Borgo Piave per le quali sono indagati alcuni tecnici del Comune e il direttore dei lavori.
e il bello deve ancora venire…mettete in frigo una bottiglia di… “San Gregorio” ;D
se ne va, se ne deve andare, ben venga un commissario …….
In attesa (ormai infinita) di una specifica legge nazionale, speriamo che i cittadini di Latina, evitino di votare al prossimo giro imprenditori e professionisti in chiaro conflitto di interessi con le attuali funzioni dell’Amministrazione Comunale.
In primis: edilizia, gestione dei servizi pubblici (acqua e rifiuti) e editoria.
APRIAMO GLI OCCHI.