Calcio, Pennacchi sul derby: Retrocessione? Il campionato è appena iniziato

30/10/2014 di
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antonio-pennacchi-latina-048256245621«Il Latina in serie C ? Ma che fa, scherza, non lo sa che il campionato è appena cominciato?». Lo scrittore Antonio Pennacchi s’inalbera quando gli si chiede un parere sullo scontro diretto in serie B tra il Latina, squadra della sua città, e il Frosinone, in programma domenica.

Il derby – scrive l’Ansa – tra le provinciali del Lazio cade il giorno dopo Napoli-Roma, partita a rischio dopo i fatti del 23 maggio scorso che portarono alla morte del tifoso napoletano Ciro Esposito. Certo, è una gara che fuori dal Lazio non infiamma gli sportivi, ma all’ombra della capitale significa molto, per la storica rivalità che divide le due città e le rispettive tifoserie, e che potrebbe accendere qualche scintilla di troppo in materia di ordine pubblico.

Tanto che le autorità avevano anche pensato di far giocare la partita, considerata ad alto rischio, addirittura all’Olimpico di Roma. Non capitava da molti anni che due provinciali di questa regione esprimessero calcio a un certo livello. Il Frosinone, non nasconde di guardare alla promozione in serie A dall’alto del suo secondo posto a 19 punti. Il Latina se la passa male, in zona retrocessione, penultima con 9 punti, dopo aver visto sfumare nelle finali dei playoff perse contro il Cesena la sua prima storica promozione nella massima serie. Ma tutto questo non lo si deve ricordare allo scrittore, per non provocare una reazione condita dalla sua proverbiale irruenza.

«Ma quale retrocessione – protesta veemente – il campionato è ancora lungo», ed è innegabile. Eppure un attimo prima sentendosi definire un tifoso sfegatato, aveva glissato, «ma no, ma no, cosa dice. Io sono tifoso anzitutto del Podgora» dice Pennacchi. Podgora? «Sì, è il quartiere in cui abito. Il mio cuore di tifoso è anzitutto qui. Poi tifo per il Latina. Infine per la Roma».

Il derby della provincia laziale proietta gli animi delle due tifoserie in dimensioni inconsuete. Le porte del paradiso calcistico sembrano più vicine per il Frosinone. In casa del Latina si mastica amaro, i risultati finora sono così così. Ma questo a Pennacchi non sembra interessare.

«Spero che riusciamo a vincere noi» dice lo scrittore, vincitore di un premio Strega nel 2010 e da ieri nuovamente in libreria con un altro libro Camerata Neandertal (ediz. Baldini e Castoldi) scritto vezzosamente senza la h. Storie e racconti di camerati di Latina, con uno sguardo al mondo, tempi di fascismo, ma anche attuali, una specie di autobiografia.

Si comincia dai preparativi per il funerale del sindaco storico Ajmone Finestra, senatore e monumento, che Pennacchi narra con il gusto del miniaturista attento ai particolari, e di mille altri personaggi che appartengono alla storia di Latina e dintorni, ma potrebbero essere di qualunque altra città; ogni tanto lo sguardo si ferma anche su vicende sportive. Nel Camerata di Neandertal Pennacchi descrive con orgoglio la figura di Silvano Roncato, «fu terzino del Latina nelle stagioni 1951-1953, un vecchio combattente» dice. E nelle sue parole non è chiaro se “combattente” sia un aggettivo calcistico o politico. Lo scrittore poi s’infervora, «vinca il migliore tra noi e il Frosinone», e aggiunge «lo sa che noi siamo quelli del Leone alato ? Abbiamo il leone nella bandiera, la nostra città fu fondata con i veneti, e loro scelsero un simbolo forte, il leone di Venezia, che ora è stato messo anche nello stemma della squadra. Noi in zona retrocessione? Il campionato è lungo».

  1. Avrà visto 3 partite del Latina in tutta la vita sua. Che ridere, usa il Latina per promuovere un libro. Nel 2002 dice di tapparsi il naso e votare Mantovani, pur di non sostenere Moscardelli, poi nel 2007 si fa male portando Mansutti in braccio durante la campagna elettorale, poi sostiene la candidatura alle primarie di Giorgio De Marchis, poi passa con Enrico Forte alle regionali…ecc…..Insomma ma quanto può valere la parola di uno cosi.