Addio Sapa, i vertici confermano la chiusura dello stabilimento

«Nel corso dell’incontro sulla vertenza Sapa, i vertici aziendali hanno confermato la volontà di chiudere definitivamente il sito di Fossanova». Lo dichiarano in una nota congiunta il segretario generale dell’Ugl Metalmeccanici, Maria Antonietta Vicaro, e il segretario provinciale dell’Ugl Metalmeccanici Latina, Giuseppe Giaccherini, al termine del tavolo di oggi al Mise con il Sottosegretario De Vincenti, le organizzazioni sindacali e una delegazione del Comitato Aziendale Europeo. «Purtroppo non sono emerse alternative a quella della cessazione dell’attività produttiva.
La multinazionale – spiega la nota – si è detta costretta a ricorrere a tale provvedimento a causa dei grossi cambiamenti di mercato edile e industriale dove l’estrusione e i profilati di alluminio non posseggono più target tali da permettere il mantenimento dei livelli occupazionali esistenti. Inoltre – prosegue -, al fine di garantire ai restanti 3 siti italiani di restare sul mercato, l’azienda ha ritenuto “vantaggioso” intervenire sul sito “poco proficuo” di Fossanova, dove per altro è stato già predisposto un piano di ricerca per individuare aziende di altri settori interessati alla riqualificazione». «Alla luce di questi elementi preoccupanti – conclude la nota – si terranno assemblee con i lavoratori Sapa, ancora in presidio permanente, così da poter definire i percorsi giusti volti a tutelare il loro futuro. Ora aspettiamo anche il prossimo incontro di verifica al Mise previsto per il 3 novembre».
LA POSIZIONE DELLA SOCIETA’. La multinazionale norvegese Sapa «accetta di impegnarsi in un reale processo di reindustrializzazione del sito di Fossanova (Latina) e, pur confermando la volontà di dismetterlo, s’impegna a ricercare, anche attraverso un’azione di scouting da affidare ad una società specializzata, nuovi investitori» Lo comunica il Mise in una nota aggiungendo che «in questo quadro, la società garantisce che in attesa del nuovo confronto in sede Mise non procederà allo spostamento di attrezzature e macchinari dal sito laziale». Alle organizzazioni sindacali, che da maggio scorso (data delle lettere di messa in mobilità per i 136 dipendenti dello stabilimento) si oppongono alla chiusura dell’impianto, viene chiesto di assicurarne la piena agibilità. Sono questi i punti salienti della proposta che oggi il vice ministro allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti ha formulato alle parti durante la riunione del Tavolo alla quale hanno preso parte, per la proprietà, l’Amministratore Delegato Svein Tore Holsether insieme ai vertici norvegesi del Gruppo e i sindacati nazionali e territoriali.
«Il Governo- ha detto De Vincenti nell’illustrare l’ipotesi di soluzione della vertenza- ha il dovere del realismo, per creare le condizioni affinché ci sia un futuro per il sito e per i lavoratori». Il risultato della riunione è stato formalizzato in un verbale d’incontro che Sapa ha condiviso. Prossimo appuntamento, per una prima verifica, il 3 novembre.
aridaje! il sito industriale ASI si trova nel comune di Pontinia!!!
NON ESISTE IL SITO DI FOSSANOVA!!!!!