La lettera/Pannone: l’isola è pedonale perché fatta con i piedi

Gentile Latina24ore.it

l’isola pensata da Sindaco & Co è pedonale perché fatta coi piedi! Le delibere di Giunta descrivono un progetto ben lontano da quello che Di Giorgi voleva far credere.

Di fatto si tratta di una limitazione del traffico a singhiozzo, un’ulteriore pseudosperimentazione che verrà imposta ai cittadini al loro rientro dalle ferie. Nessun intervento strutturale, nessuna idea di come dovrà essere il centro della città.

Per chi ha partecipato alla buffonata del mese scorso in P.zza del Popolo, con tanto di slide e ricostruzioni virtuali, era subito chiaro che si stava vendendo fumo. Ma i cittadini ci credono e vogliono per davvero dei percorsi pedonali e ciclabili per poter godere della propria città e spostarsi anche dalle zone periferiche senza utilizzare l’automobile.

Il nostro Sindaco è apparso come l’Arcangelo Gabriele interpretato da Lello Arena nella esilarante gag de La Smorfia di Massimo Troisi. “Annunciazione, Annunciazione” ha gridato dal palco, con tanto di trombetta, cappellino colorato e spadino di plastica. Ma qui c’è poco da ridere, perché siamo di fronte ad una vera e propria presa in giro, un colossale imbroglio.

Un’amministrazione lungimirante, prima di annunciare un embrione di idea, avrebbe presentato un progetto completo che parte dal piano di mobilità urbana, passando per l’arredo urbano e regole certe nel settore commercio, per arrivare a percorsi specifici per i cittadini che non vogliono utilizzare l’automobile, un serio piano dei trasporti pubblici e un sistema di parcheggi scambio non solo al centro.

Si dovrebbe ricordare, il nostro Sindaco, che Latina è il centro urbano più importante del razionalismo italiano, la testimonianza non solo di un periodo storico ma soprattutto di un modello architettonico ed urbanistico. Allora una riorganizzazione della città deve essere l’occasione per rivalutare e tutelare questo patrimonio unico, anche a fini turistici. Ridiamo finalmente dignità ai giardini pubblici, V.le Italia, P.zza Roma e P.zza della Libertà, utilizziamo gli spazi come quello fra il Cambellotti e le vecchie autolinee, mettiamo in relazione il Museo di P.zza S. Marco con la Pinacoteca.

Perché in tutta questa confusione amministrativa e mentale un edificio come Palazzo Emme, sacrificato agli Uffici della Polizia e della GdF, sta lentamente cadendo a pezzi come tante troppe altre strutture del periodo della bonifica e della fondazione. Non possiamo permettercelo!

Giuseppe Pannone