Etica, la birra prodotta a Bassiano da Utopia 2000
Si chiama «Etica» la nuova birra «Diecinove» della Cooperativa Impulso di Bassiano. E’ una birra dedicata ai primi quindici anni d’attività della Cooperativa Utopia2000 onlus. Un nome scelto per sottolineare proprio l’eticità della stessa Utopia2000, che opera nel campo del sociale gestendo a Bassiano, Cori, Gualdo Cattaneo e Spello, rispettivamente il Gruppo appartamento per minori, l’asilo comunale, la Comunità educativa per minori, la Comunità per bambini con genitori.
E’ una birra bianca di frumento ad alta fermentazione con infusione di fiori di sambuco. Fiori che, restando in infusione per l’appunto durante tutto il procedimento di lavorazione, conferiscono alla stessa birra un gusto fresco e fruttato, in continua evoluzione. Dà il meglio di sé durante la primavera e l’estate. Ma perché i giovani soci del birrificio artigianale l’hanno dedicata a Utopia 2000? Perché l’idea dello stesso birrificio è figlia del «Borgo solidale», il progetto con cui la stessa Utopia2000 sta puntando alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo territoriale. Ecco, il birrificio è un tassello di questo nuovo modello di sviluppo locale, un esempio di come si possa uscire dal basso dalla grave crisi economica e occupazionale. Etica è la terza birra prodotta dalla Cooperativa Impulso. E se le prime due, la birra alla carruba e quella ai fichi secchi e miele, erano nate a Bassiano, questa invece nasce a Spello, in Umbria, dove la stessa Cooperativa Impulso inaugurerà alla fine d’agosto il suo microbirrificio.
Microbirrificio, da ricordare, che era stato realizzato a Bassiano, dentro il Parco «Achille Salvagni» gestito da Utopia2000, ma per la miopia della classe politica locale non è stato possibile avviare la produzione. In pratica, è successo questo: proprio per favorire il cammino del «Borgo solidale» e consentire ai quattro giovani soci della Cooperativa Impulso (si è costituita a dicembre del 2012) di costruirsi il futuro seguendo le loro passioni, Utopia2000 ha messo loro a disposizione una struttura. I quattro ragazzi hanno iniziato i lavori con il consenso del Comune, proprietario del Parco «Achille Salvagni».
Ma quando i lavori sono terminati, lo stesso Comune, così come si era per l’appunto impegnato a fare, non ha dato l’autorizzazione a Utopia2000 di subaffittare i locali. E così i giovani imprenditori hanno smantellato gli impianti trasferendoli in Umbria, seguendo le orme di Utopia che lì aveva aperto alla fine dell’anno passato due strutture. Ora, la loro impresa sta partendo con le più rosee prospettive. Quando una comunità, la sua classe dirigente «espelle» i giovani, è destinata a fallire.
Sicuramente i politicanti non potevano ricavarne niente per le loro luride tasche…..
in bocca al lupo a questi ragazzi..