Omicidio Vaccaro. Slitta la sentenza, tensione in aula per un cellulare sequestrato

Probabilmente la sentenza per l’omicidio Vaccaro slitterà al 26 giugno. Ieri si è svolta una nuova udienza del processo d’Appello durante la quale hanno parlato gli avvocati di Francesco D’Antonio, considerato l’organizzatore del delitto; Fabrizio Roma e Matteo Ciaravino. E’ improbabile che nella prossima udienza del 13 giugno si riesca a completare la lista delle arringhe (mancano 5 avvocati) e dunque è probabile il rinvio al 26 giugno per arrivare alla sentenza.

Ieri gli avvocati hanno cavalcato l’ipotesi di falsa testimonianza ventilata dal procuratore generale che ha inviato gli atti alla procura di Latina per valutare la posizione del fratello della vittima, Valerio Vaccaro. Gli avvocati hanno tentato di attaccare gli elementi emersi in primo grado, basati proprio sulle parole di Valerio Vaccaro, mettendo in discussione i pilastri dell’accusa. Hanno negato l’ipotesi di uno “scontro tra bande” o di un “regolamento di conti” parlando invece di un “confronto tra due gruppi degenerato in maniera imprevedibile”. 

C’è stato anche un momento di tensione in aula quando un carabiniere ha sequestrato un telefono cellulare a qualcuno del pubblico presente, consegnandolo al cancelliere d’udienza. Potrebbe essere stato utilizzato per registrare l’udienza, cosa assolutamente vietata. I giudici hanno così allontanato una parte del pubblico dall’aula dove era in corso l’udienza.