Uccise il figlio che lo picchiava, confermata la condanna a sei anni

27/05/2014 di
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Condanna confermata in appello per Pietro Fraccaroli, il pensionato di 72 anni che nell’agosto del 2012, al termine dell’ennesima lite in famiglia, imbracciò il suo fucile da caccia ed esplose due colpi contro il figlio uccidendolo ad Aprilia.

La I Corte d’Assise d’appello di Roma, presieduta da Mario Lucio D’Andria, ha inflitto all’uomo 6 anni, 2 mesi e 20 giorni di reclusione, confermando la sentenza emessa in primo grado dal gup di Latina Costantino De Robbio nel giugno dello scorso anno, a conclusione del processo che si svolse col rito abbreviato.

Era il 22 agosto 2012, quando, nella tarda serata, ad Aprilia, nel giardino di una villetta di un quartiere di periferia, si consumò la tragedia. Al culmine dell’ennesima lite in famiglia, Pietro Fraccaroli, in preda a un raptus, sparò al figlio Fabrizio, di 34 anni. Il giovane si accasciò a terra e morì dopo pochi minuti, prima ancora dell’arrivo dei carabinieri e dei soccorsi. La vittima viveva nella stessa casa dei due anziani genitori, insieme con la moglie; con loro però aveva sempre avuto rapporti difficili, con una convivenza caratterizzata da continui litigi e finanche da episodi di violenza (il giovane aveva problemi di droga, precedenti penali, e in passato era stato anche arrestato per maltrattamenti in famiglia). Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, quella sera, Fabrizio stava uscendo di casa dopo l’ennesimo litigio furibondo probabilmente per questioni di soldi, quando l’anziano padre decise di colpirlo al torace. Furono i vicini di casa, allarmati da quegli spari, a chiamare aiuto. Pietro Fraccaroli fu arrestato e ammise subito le proprie responsabilità. Nel giugno dello scorso anno, il processo col rito abbreviato conclusosi con la condanna dell’uomo; a Pietro Fraccaroli furono riconosciute come prevalenti le attenuanti generiche rispetto alle aggravanti contestate. Oggi, la conferma in appello della condanna a 6 anni, 2 mesi e 20 giorni di reclusione.