Video/Sabaudia, la Finanza sequestra 5 anfore di epoca romana

04/04/2014 di
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I finanzieri del comando provinciale di Latina, al termine di un’articolata e complessa attività info-investigativa, finalizzata al contrasto dei reati ai danni del patrimonio culturale nazionale, hanno recuperato e sequestrato diversi reperti di valore storico-archeologico. Si tratta, in particolare, di 5 anfore. I reperti, risalenti all’epoca romana, sono stati rinvenuti, dai militari della brigata di Sabaudia, a seguito di una perquisizione locale, in un’abitazione di Sabaudia, in località Borgo Vodice.

Le indagini svolte con la Procura della Repubblica di Latina, coordinate dal pm Gregorio Capasso, hanno consentito il recupero dei reperti che erano abilmente occultati, sotto teli di lino, al piano seminterrato di una villa, in un ripostiglio asservito alla taverna, al cui interno vi era custodita anche attrezzatura subacquea usata, presumibilmente, per il saccheggio dei fondali marini della riviera laziale, notoriamente ricca di beni archeologici. Le anfore sequestrate sono state sottoposte ad un’accurata perizia da parte di un funzionario della soprintendenza per i beni archeologici del Lazio, il quale ne ha confermato l’autenticità, l’epoca romana ed il valore storico. Inoltre, il citato funzionario ha confermato la provenienza di tre delle anfore dai fondali marini, della costa pontina, mentre per la quarta ha precisato che la stessa risulta essere già stata oggetto di restauri forse per essere immessa sul mercato clandestino. Due le persone denunciate, ritenute responsabili di ricettazione (art. 648 c.p.) e di impossessamento illecito di beni culturali di proprietà dello stato (176 del d.lgs. Nr. 42/2004).

In merito occorre ricordare che la normativa del settore (art. 10 del d.l. 42/2004) sancisce che sono beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti allo stato, alle regioni, agli altri enti pubblici, nonchè ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, che presentano interesse artistico, storico archeologico e etnoantropologico. La stessa norma, al successivo art. 91, stabilisce che le cose indicate nel citato art. 10, da chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo o sui fondali marini, appartengono allo stato e, a seconda che siano immobili o mobili, fanno parte del demanio o del patrimonio indisponibile, ai sensi degli artt. 822 e 826 dl codice civile. Pertanto qualsiasi ritrovamento di tali oggetti deve essere immediatamente segnalato alla soprintendenza o alle forze dell’ordine per non incorrere nelle relative sanzioni penali.

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  1. Bello il Palazzo M; però dovrebbero dare un pò di diserbo ai vialetti.