PD, VERSO IL NUOVO CON I SOLITI NOTI
di LAURA PESINO *
Largo ai giovani, si dice. Perché il Partito democratico, con organi dirigenziali democraticamente eletti, vuol essere anche questo: un soggetto deputato al rinnovamento della politica riformista. Rinnovamento di contenuti e di modalità, di schemi e anche di nomi. Così, si lavora per richiamare alle urne il popolo di centrosinistra e per consegnare alla scelta degli elettori liste e candidati. Peccato che la contraddizione sia dietro langolo. Peccato che ai cittadini si ripropongano ancora un sistema di liste bloccate e candidature fin troppo note agli archivi della politica. Peccato, dunque, che il rischio concreto sia quello di reiterare vecchi sistemi e vecchi meccanismi.
Domenico Di Resta, consigliere regionale diessino, magari per provocazione, il gesto lha fatto. In compagnia del collega di partito e consigliere provinciale Vincenzo Recchia ha annunciato che il proprio nome non comparirà nelle liste in preparazione per le primarie, per lasciar spazio alla nuova generazione politica. Poi, a ben guardare, non si capisce come si sia formata e dove sia questa nuova generazione politica allevata nei vecchi partiti. Se è vero, comè vero, che fra i possibili candidati in lizza non si trova nulla, o quasi, di nuovo.
Un passo indietro. Tanto per spiegare cosa e chi si vota il prossimo 14 ottobre. La scelta dellelettorato di centrosinistra ricade sui tre segretari nazionali, Veltroni, Letta, Bindi, e su quelli regionali, Nicola Zingaretti per Veltroni, e lo sfidante Amedeo Piva in sostegno di Letta. Sono 56 i posti assegnati alla provincia pontina per lassemblea costituente, votata direttamente dai cittadini sullo schema ispirato alle primarie statunitensi. Modello proporzionale e liste, costruite ad arte con una rigida alternanza di genere, collegate ai candidati nazionali e distribuite sui vecchi collegi. In provincia ce ne sono quattro, rispettivamente per il nord, il centro, il centro sud e il sud del territorio.
Ma parlare con certezza di nomi, a una settimana dalla chiusura dei lavori, a Latina sembra ancora unardua impresa. Si naviga in mare aperto, in un quadro che resta confuso perfino per gli addetti ai lavori. Certi, al momento, sembrano solo i nomi di Sesa Amici e Claudio Moscardelli nel listone Uniti per Veltroni, come quelli di Sandro Bartolomeo, sindaco di Formia, e di Tommaso Conti, primo cittadino di Cori. Altrettanto certo il nome del diessino Mauro Visari, sempre che le direttive nazionali diano lassenso a una lista, collegata a Veltroni, che raccolga le correnti di sinistra. In lista dovrebbero comparire anche Omar Sarubbo, segretario comunale Ds, e Giorgio De Marchis. (* Il Messaggero, 17-09-2007)
.. quella cui assistiamo e, appunto la marcia degli elefanti della politica, lenti e in cosa indiana vanno verso il P.D.. Dispiace vedere questo spettacolo, forse non v’
gira gira
di resta: trombato a tutte le possibili elezioni, anche quelle condominiali attivit
E poi ci si lamenta che la sinistra a LAtina prende l’8%, vale sempre il detto “che chi