Calcio, vittoria al cardiopalma per il Latina

“Se l’Empoli segna finisce la partita”. Alcuni l’hanno pensato, altri detto. “È andata come poteva, come doveva”, vocalizza il cantante emiliano Ligabue. E a rigor di fine c’ha ragione lui, il cantante. Perché è andata proprio come doveva, ossia col Latina vincente in una di quelle che è (e forse sarà) la partita più bella della stagione. Sì, perché quando uno dei ventidue in campo segna all’ultimo secondo di gioco disponibile è chiaro che saltino gli schemi, le voci, le giacche, i pass, i passanti, i passatoi: tutto. Anche per chi era lì, allo stadio Francioni, per caso o perché il cielo era azzurro senza nuvole.
Vince il Latina. E ci riesce al minuto 94, l’ultimo dei quattro assegnati dall’arbitro Roca di Foggia. Vince il Latina: ma con la mano di tutti. Prima degli altri il condottiero, l’uomo squadra Roberto Breda che indovina i cambi giusti: entra Jefferson (e segna) al posto del piccolo, troppo piccolo Cisotti; entra Ristovski (e segna) al posto del “capitano della città” Milani. Vince il Latina domando la seconda forza del campionato di serie B, quell’Empoli che a leggere solo la formazione ti spaventi col duo d’attacco Tavano – Maccarone che farebbe invidia a sette o otto squadre del massimo campionato calcistico. Vince il Latina perché ha meritato, ha lottato fino alla fine. Lotta che si palesa tra i piedi, tra le coordinate, nella testa di Masahudu Alhassan che al minuto 94, l’ultimo, suona la vedetta alcolica al povero Hysaj che vede le sue gambe girarsi e rigirarsi come trottola che non sa da che parte tira il vento. Vince il Latina dopo la lunga sosta che sanciva il ritorno al calcio giocato dei cadetti. Lo fa con undici leoni nerazzurri messi in campo per vincere, appunto. Sconti non se ne sono visti. E il calciomercato, quello che dicono distragga, ha offerto pure il buon apporto del penultimo arrivato, Karim Laribi da Sassuolo, un po’ spaesato ma comunque pressante e attento quando il pallone stava tra i piedi suoi.
Vince il Latina che sembrava dover perdere quando a quindici minuti dalla fine “Ciccio” Tavano trafigge Iacobucci con un bel rasoterra, uno di quelli che non dà scampo manco se ti chiami Buffon. Vince il Latina ancor prima, nei quarantacinque d’inizio, quando Jonathas tallonato da tre avversari cade a terra, si rialza e da trenta metri mena il pallone come fosse un sasso. Questo, poi, fa il lavoro che gli hanno attribuito: ossia rotolare dove vuole. E finisce sul palo con Bardi battuto, già abbattuto moralmente per ciò che poteva essere, per ciò che non è stato. Vince il Latina con undici giocatori in campo, 3.800 sugli spalti ammutoliti allo svantaggio, presentissimi un attimo dopo. Giusto il tempo di assorbire la botta e ricominciare a tifare, a sbandierare, a cantare, a saltare come piccoli fuocherelli di provincia. Vince il Latina che sale a 33 punti in piena zona playoff. Vince il Latina con grinta, carattere, e cuore. Vince il Latina.
Ma il portiere chi lo allena ? Scandaloso !!!
prepariamo il nuovo stadio!!!!
Squadra ottima. .grande gara..ma Iacobucci non è all ‘altezza
sul gol e sul tiro prima di Tavano (che per fortuna è andato fuori), non aveva colpe, ma ogni rinvio lo ha mandato in out, sinceramente mi è sembrato un pò impappinato. In tutta sincerià stavolta, uscirò dal coro, la squadra non mi è sembrata all’altezza delle altre volte. magari sarà solo la lunga pausa, un mese di non gioco è spesso più deleterio che altro.
FORZA LATINA, LA SERIE A E’ VICINAAAAA!!!!