Fiamme in un’azienda agricola a Priverno, ipotesi attentato contro la centrale Biogas

17/01/2014 di
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Ancora un incendio doloso tra Priverno e Maenza, in un’azienda agricola. Questa notte qualcuno ha appiccato il fuoco in un capannone pieno di balle di fieno che sono state avvolte dalle fiamme in pochi minuti. Il fuoco ha provocato danni ingenti raggiungendo e distruggendo anche l’impianto fotovoltaico realizzato sul tetto della struttura. Un danno economico enorme, in fase di quantificazione.

L’attentato sembra collegato alla nuova centrale Biogas, visto che l’azienda colpita dovrebbe lavorare per contro della nuova struttura in fase di costruzione. Anche nei precedenti attentati incendiari sono state colpite aziende in qualche modo collegate alla nuova centrale Biogas in fase di realizzazione a Maenza. Per ora sono solo ipotesi sulle quali indagano i carabinieri.

LA CENTRALE CONTESTATA, L’INTERROGAZIONE DI FORTE. Nei giorni scorsi il consigliere regionale e vice presidente della Commissione Ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica Enrico Forte, ha presentato un’interrogazione al presidente del Consiglio regionale del Lazio. Forte sottolinea come la documentazione presentata per la costruzione dell’impianto presenti a tutt’oggi alcune carenze riguardo alla documentazione PAS relativa a centrali per la produzione di energia elettrica superiore a 100 KiloWatt.

“Per l’inoltro del PAS – si legge nell’interrogazione – sono necessari: documentazione ai fini della realizzazione delle strutture e di compatibilità sismica dell’intervento; la relazione geologica redatta secondo i criteri del Regolamento regionale del Lazio; il piano di smaltimento e rimozione dell’impianto conforme alla vigente normativa; la valutazione acustica del cantiere; fidejussioni, impegni, atti d’obbligo e di impegno al mantenimento della destinazione d’uso, di vincolo del terreno, alla rimozione dell’impianto e al ripristino delle condizioni attuali oltre che la certificazione che, vista la notevole superficie dell’intervento, vi sia pieno rispetto delle norme idrogeologiche”. Il consigliere regionale pontino chiede dunque che la Regione Lazio attivi per quanto di sua competenza i controlli e le verifiche sulla compatibilità dell’impianto che dovrebbe sorgere sul territorio del Comune di Maenza e interroga il presidente della Giunta regionale Nicola Zingaretti e l’assessore Fabio Refrigeri per sapere se siano a conoscenza “della grave situazione esistente nel Comune determinata dalla realizzazione della centrale a biogas e se non ritengano opportuno intervenire con urgenza per affrontare il problema”.
“La realizzazione dell’impianto – commenta Enrico Forte – in località Farneto in realtà rischia di avere conseguenze negative anche nei territori di alcuni comuni circostanti con lo sconvolgimento dell’attività di numerose imprese agricole e dei terreni della zona oltre che dei centri abitati. Ritengo quindi opportuno che la Regione esamini nel dettaglio la questione e valuti se ci siano le condizioni per procedere con la costruzione della centrale nel totale rispetto della salute dei cittadini interessati e della salvaguardia del territorio”.
  1. Quando i politici fanno solo chiacchiere,
    quando i cittadini non vengono ascoltati,
    quando gli amministratori locali arrotondano lo stipendio,
    prima o poi succedono queste cose.
    Speriamo che non si faccia male nessuno.

  2. che significa che il politico fa chiacchiere ? che c’entra bruciare un’azienda con impianti costati mille sacrifici ??
    azionate il cervello prima di scrivere idiozie qualunquistiche

  3. e tu informati su come vengono scavalcate le leggi e su cosa veramente bruceranno nella centrale prima di dare dell’idiota agli altri.
    le aziende agricole prendono isoldi dall’enel e i fumi se li pippano quelli che abitano intorno, è giusto secondo te?

  4. infatti come volevasi dimostrare chi inserisce un segno meno nei commenti non ha argomenti validi per controbatterli civilmente.

    Questo è il declino italiano, molti cittadini aventi diritto al voto non hanno la voglia la capacità o gli interessi d’approfondire tematiche e problematiche della vita comune, per avere un idea sufficientemente tecnica o scientifica su cosa è giusto o sbagliato, invece con la loro ignoranza (ignorare non essere a conoscenza) determinano problemi per i quali l’Italia sta morendo.