Interessi tagliati sui buoni postali, boom di casi a Latina

14/01/2014 di
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Sono ormai numerose le segnalazioni, pervenute anche presso la nostra sede provinciale, di possessori di buoni postali, emessi nel 1983, che alla scadenza hanno appreso, presso gli uffici postali, che gli interessi agli stessi spettanti sono di gran lunga inferiori rispetto alle somme riportate nel retro del titolo, in virtù del decreto ministeriale del 13 giugno 1986 con il quale è stato deciso un taglio retroattivo dei tassi di interesse per una serie di buoni postali.

Secondo Confconsumatori la decurtazione degli interessi dei buoni postali provoca un grave ed ingente danno per un notevole numero di risparmiatori italiani. «Ci chiediamo se i possessori dei buoni siano mai stati avvertiti, prima della scadenza, degli effetti del decreto ministeriale del 13 giugno 1986. E, nel caso, in che modo?»

Ci troviamo, probabilmente, di fronte all’ennesimo caso di violazione degli obblighi di informazione ai danni dei consumatori. La semplice pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale non è, infatti, idonea a rendere edotto il risparmiatore della modifica dei tassi di Confconsumatori segnala un’importante sentenza resa dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite la quale – pur riguardando non buoni ordinari ma buoni a termine, comunque soggetti alle decurtazioni di cui al decreto ministeriale del 13 giugno 1986 – ha sancito il principio che il contrasto tra il tasso di interesse apposto sul titolo e quello risultante dal decreto deve essere risolto

«Consigliamo ai risparmiatori – afferma l’avv. Franco Conte Presidente della Federazione Provinciale di Latina Confconsumatori – di non firmare la liberatoria che, al momento dell’incasso, Poste Italiane richiede al possessore del titolo. Qualora il consumatore decida di incassare il titolo al momento della scadenza, al fine di non precludersi eventuali azioni legali per la tutela dei propri diritti, è opportuno che precisi che le somme corrisposte sono accettate a mero titolo di acconto sulla maggior somma allo stesso spettante con riserva di agire, anche giudizialmente, per il recupero di quanto ulteriormente dovuto».

  1. Fecero la stessa cosa con gli interessi dei libretti di risparmio postali.
    Io all’epoca prima studente con piccolo gruzzoletto, frutto di regali di familiari, e poi ufficiale di complemento dell’esercito che depositava lo stipendio sul libretto, quando andai a chiedere gli interessi ricevetti una piccola fregatura.
    (Allora ritirai tutto e li mandai a quel paese).
    Mi dissero che era tutto regolare grazie ad un decreto dell’allora governo amato.
    In pratica un regalo fatto da tale goveno alle banche!
    Che schifo…

  2. AMATO, MEMBRO DA 1 ANNO DELLA CORTE COSTITUZIONALE, PERCEPISCE
    3 PENSIONI E NON HA NESSUN INTERESSE A RINUNCIARCI; PIUTTOSTO APPROVA TASSE E CONTROTASSE, COME HA FATTO SEMPRE, PER MANTENERE I PREVILEGI DELLA CASTA A DANNO DEI CITTADINI FIDUCIOSI!

  3. Durante in governo di B. queste cose si sapevano. Perché non le ha tolte?. Perché con le mani in pasta ci stava anche lui con tutte le sue truppe camellate.

  4. Ancora che credete alla politica..che cosa altro devono fare questi x capirlo