I “Forconi” scaricano Calvani e ripartono

05/01/2014 di
Danilo Calvani in piazza

Finita la tregua per le festività il movimento dei cosiddetti Forconi si rimette in marcia sulle autostrade e nelle piazze italiane. Senza più marce su Roma, per evitare strumentalizzazioni, ma minacciando possibili occupazioni di Comuni e Prefetture.

La linea del “Coordinamento 9 Dicembre” l’hanno lanciata ieri il siciliano Mariano Ferro ed il veneto Lucio Chiavegato, l’ala moderata del movimento che chiude in modo netto con l’ala dura rappresentata da Danilo Calvani di Latina, perché – ha detto Ferro – «la linea del tutti a casa non porta da nessuna parte».

La “fase 2” della protesta dei forconi verrà illustrata domani in un incontro aperto alla stampa nel presidio del casello di Soave (Verona), fuori della A4, dove la tenda dei dimostranti non è mai stata smontata. «Vogliamo ripartire dai territori, dai rappresentanti dei tantissimi presidi di protesta, perchè andare a Roma costa troppo per i simpatizzanti già impoveriti dalla crisi e si presta a infiltrazioni di estremisti e violenti – ha affermato Ferro -. Stiamo pensando di occupare i Comuni e di fare dei presidi davanti alle prefetture. I sindaci devono decidere da che parte stare, se fare gli esattori in cui sono stati trasformati dal governo o stare con i cittadini».

Intanto il Coordinamento ha svelato il succo del proprio piano di azione: un elenco di richieste ‘immediatè che Governo e Parlamento – hanno detto i due leader – hanno ‘tempò per attuare fino al 21 gennaio 2014, e il cui mancato adempimento «legittimerà gli italiani a prendere qualsiasi iniziativa».

Si parte con ‘la sospensione immediata delle procedure esecutive di Equitalià o di altri enti; ‘l’istituzione immediata di un fondo di garanzia nazionale per tutte le aziende di tutti i settori produttivi in deroga a Basilea 2/3’; ‘l’aumento in busta paga per i dipendenti privati (300 euro) attraverso la defiscalizzazione degli oneri contributivi a carico dell’impresà.

Poi, ancora, ‘l’aumento delle pensioni minime e l’adeguamento delle pensioni di invalidità per garantire un tenore di vita dignitoso tramite il taglio delle pensioni d’oro e delle spese improduttivè; ‘la riduzione considerevole del costo del carburante per uso professionale (trasporti, agricolo, peschereccio) nonchè dei pedaggi autostradalì. Infine, ‘la tutela del made in Italy, con inasprimento severo delle sanzioni, includendo l’arresto, per chi pratica taroccamento in tutti i settori produttivì.

  1. Questi forconi che hanno ripreso a protestare perché lo Stato li “strozza” Non li fa vivere degnamente. Però si presentano sulla pontina con trattori di 100mila euro. Per favore siete un po’ più credibili.

  2. @Non ho mai votato a DX
    Non voglio denominarti, ma hai pensato che magari hanno fatto un finanziamento a 10 anni e ora non riescono a pagarlo perchè sono strozzati?

  3. Hanno fatto finanziamenti anche x le Mercedes nuove che ho visto parcheggiate tra ii trattori? Le aziende agricole, tra tutte, sono quelle che pagano meno tasse di tutte…da sempre

  4. L’unica cosa positiva é lo scarico di calvani, finalmente si sono accorti del peso specifico del personaggio

  5. un bel libro dei sogni, addirittura la riduzione di carburanti e pedaggi……. qualcuno spieghi a costoro il posto dove vivono !!

  6. I forconi con in testa Calvani? Sono dei falliti. Andate all’estero e vediamo poi se stare meglio.

  7. ed ora, SCIO’ dalle rotonde e da quelle cenciose e ridicole tendopoli, andate a lavorare ed a far lavorare i trattori da centomila euro, buffoni evasori