Pochi forconi a Roma, Calvani: “Treni in ritardo”

18/12/2013 di
Danilo Calvani in piazza

«Chi oggi non è venuto ha già perso noi siamo qui per combattere anche per loro», a parlare uno degli esponenti dei Forconi arrivati da Latina. Tra loro negozianti, qualche contadino tanti disoccupati causa crisi. «Non chiamatela Marcia su Roma, non siamo fascisti: siamo italiani», dicono raccontando le loro storie di disperazione economica. Piazza del Popolo è appena popolata. Ma gli esponenti del Movimento 9 dicembre spiegano che per loro «questa manifestazione non è un flop».

Alcuni azzardano cifre attorno ai 10 mila, comunque lontane dalla stima prevista dei 15 mila. Danilo Calvani spiega dal palco che «treni e bus sono ancora in viaggio verso Roma». Cifre ufficiose parlano di circa 3.000 manifestanti effettivi.

MANIFESTANTI IN PULLMAN DA LATINA A ROMA. Racconti di disperazione economica quelli sul bus dei Forconi da Latina alla volta di Roma. Molti negozianti, qualche contadino, tantissimi disoccupati, snocciolano «storie della crisi» alternandosi al microfono del pullman e raccontando la loro quotidianità di difficoltà economica e disillusione. «Non chiamatela marcia su Roma», dice una delle manifestanti appena dopo aver lasciato piazza del Popolo a Latina, quella che un tempo fu la piazza del Littorio. Ma questo, come la città di provenienza di Davide Calvani, il loro leader, Pontinia, sono solo coincidenze seppur suggestive. Loro non ci stanno affatto a farsi chiamare «fascisti». Loro sono «italiani»: dalla barista col sogno di «diventare suocera», al pensionato costretto a vendere casa e a ricrearsi una vita itinerante su un camper. «Ci stanno facendo morire piano piano», dice Angela rivolta ai compagni di viaggio. Da Latina sono partiti con un unico obiettivo, quello di protestare pacificamente ma con forza per chiedere un nuovo governo. «Io sono stato costretto a vendere la mia azienda agricola ed ora sono disoccupato», racconta uno dei manifestanti. Gli fa eco Orietta, una vera «Pasionaria» del Movimento dell’Agro Pontino: «Io sono un pò più fortunata di qualcuno qui, perchè fortunatamente ho un lavoro – racconta – ma a preoccuparmi terribilmente è quello che aspetta me e la mia famiglia». Il viaggio verso Roma si conclude dopo un paio d’ore, tra soste e slogan contro il governo. I manifestanti arrivano a Roma intonando all’unisono «viva l’Italia».

  1. non è vero, ieri treni puntuali e semivuoti, compresi i nuovi treni da Latina

  2. la protesta ha motivazioni leggitime, ma a dirigerla ci sono teste vuote e senza idee, che sanno solo urlare. inevitabile il flop

  3. Questo flop mi fa ben sperare…ci sono ancora italiani con la testa….