La foto/Buchi sui palazzi di fondazione per montare i condizionatori

09/12/2013 di
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Buchi sui palazzi di fondazione a Latina, probabilmente per l’installazione dei condizionatori.

La denuncia è partita su Facebook dai consiglieri comunali Maurizio Patarini e Alessandro Cozzolino che scrive: “Stanno mettendo i condizionatori a un palazzo comunale di fondazione. Disastrandolo come il tricolore che si vede appeso. Vergogna”.

I consiglieri hanno pubblicato una foto scattata nei pressi dell’Intendenza di Finanza che ritrae i vistosi fori per l’installazione dei condizionatori.

Il problema sarebbe legato alla mancanza del riscaldamento che ha spinto qualcuno a risolvere con l’installazione di condizionatori praticando i fori necessari al montaggio degli apparecchi. L’opposizione chiede verifiche per stabilire le responsabilità dello scempio.

L’ATTACCO DI PATARINI. “Già in passato – scrive in un comunicato stampa il consigliere comunale Maurizio Patarini – sono stati commessi degli errori sfregiando gli edifici di Fondazione, ora che dovremmo valorizzarli, continuiamo a commettere gli stessi errori? Mi sono accorto che stavano svolgendo lavori sulla facciata del palazzo dell’intendenza di Finanza di Piazza del Popolo, per consentire l’istallazione di climatizzatori. Capisco l’esigenza di riscaldare o raffrescare i luoghi di lavoro, ma si faccia con tutte le riserve del caso, stiamo parlando dei nostri monumenti o di quello che ne resta! Ritengo sia giunto il momento di redigere un regolamento, visto che ad oggi mi risulta che ne siamo sprovvisti, che  stabilisca con che modalità intervenire sui palazzi storici. Un regolamento che veda non solo gli interventi di nuove installazioni, ma che vada a ripristinare i colori e gli attraversamenti di cavi e fili per le utenze e gli impianti. Vorrò farmi promotore di questo iniziativa nelle commissioni consiliari per mettere uno stop definitivo all’improvvisazione. Far riattraversare un fiorente periodo alla nostra città è un obbligo morale di chi questa città la ama, di chi in questa città ci è nato e di chi in questa città vorrà passare il proprio futuro. Latina è insieme alle città di fondazione l’ultimo esempio di scuola architettonica italiana, da questo ripartire, dalla nostra architettura, come leva culturale,economica,sociale,conosciuta e studiata in tutto il mondo. Per troppo tempo i nostri monumenti sono stati, dove non abbattuti, nascosti, celati, agli stessi cittadini di Latina, come se dovessero pagare le scotto di un “peccato originale”. Ottanta anni sono trascorsi dalla sua fondazione ed è’ giunto il momento di interrogarci come rendere produttivi i nostri monumenti, palazzo M , le poste, il palazzo comunale, il tribunale, per citarne alcuni. in Italia,dopo le città di fondazione, città nuove non se ne sono più costruite e questo e’ elemento da valorizzare, la nostra architettura viene studiata  nelle università di tutto il mondo, comitive di studenti vengono ogni anno a visitare la nostra città per i nostri monumenti, presenti sui libri di architettura di rinomate università e spesso noi neanche c’è ne accorgiamo. Noi stessi non conosciamo la nostra storia e come pensiamo di accogliere i visitatori se siamo i primi a  non  conoscere la nostra storia? Questo mio intervento non vuole essere nostalgico, ma realista su quelle che sono le nostre potenzialità che se ne possono ricavare da una promozione del nostro patrimonio architettonico. Vero che il territorio pontino affonda le radici ben prima del 1932, vedi Satricum, ma un valore aggiunto viene decisamente rappresentato dall’architettura razionalista di cui noi siamo il più importante e vasto esempio di città  italiano. Far riattraversare un fiorente periodo alla nostra città e’ un obbligo morale di chi questa città la ama, di chi in questa città ci è nato e di chi in questa città vorrà passare il proprio futuro. Latina e’ insieme alle città di fondazione l’ultimo esempio di scuola architettonica italiana, da questo ripartire, dalla nostra architettura, come leva culturale,economica,sociale,conosciuta e studiata in tutto il mondo. Per troppo tempo i nostri monumenti sono stati, dove non abbattuti, nascosti, celati, agli stessi cittadini di Latina, come se dovessero pagare le scotto di un “peccato originale”. Ottanta anni sono trascorsi dalla sua fondazione ed è’ giunto il momento di interrogarci come rendere produttivi i nostri monumenti, palazzo M , le poste, il palazzo comunale, il tribunale, per citarne alcuni. in Italia,dopo le città di fondazione, città nuove non se ne sono più costruite e questo e’ elemento da valorizzare, la nostra architettura viene studiata  nelle università di tutto il mondo, comitive di studenti vengono ogni anno a visitare la nostra città per i nostri monumenti, presenti sui libri di architettura di rinomate università e spesso noi neanche c’è ne accorgiamo. Noi stessi non conosciamo la nostra storia e come pensiamo di accogliere i visitatori se siamo i primi a  non  conoscere la nostra storia? Questo mio intervento non vuole essere nostalgico, ma realista su quelle che sono le nostre potenzialità che se ne possono ricavare da una promozione del nostro patrimonio architettonico. Vero che il territorio pontino affonda le radici ben prima del 1932, vedi satricum, ma un valore aggiunto viene decisamente rappresentato dall’architettura razionalista di cui noi siamo il più importante e vasto esempio di città  italiano”.

  1. queste cose all’apparenza sembrano sciocchezze ma denotano il menfreghismo verso il patrimonio storico ed architettonico pubblico, ……. e poi in campagna elettorale si riempiono la bocca della valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico pubblico! Ma se non riescono nemmeno ad applicare il Codice dei Beni per evitare dei buchi sui muri figuriamoci come tutelano e salvaguardano l’intero patrimonio pubblico.

  2. Il risultato della profonda ignoranza di chi governa questa città da oltre 20 anni riempendosi la bocca con parole come “Littoria”…

    Oltre lo scempio dei quartieri nati senza pianificazione e un minimo di decenza architettonica, la sciatteria non poteva lasciare indenne il centro storico.

  3. Dobbiamo aspettare che i nostri nipoti e pronipoti fra 100 pensando a noi dicano di questo sfacelo: Che incivili ????
    Mah cose da matti