Imprenditore di Latina sequestrato e torturato in carcere in Africa

11/11/2013 di
roberto-berardi-latina-24ore

Un imprenditore di Latina è rinchiuso da 10 mesi in un carcere della Guinea Equatoriale in condizioni disumane. L’uomo è rimasto coinvolto in un’inchiesta che riguardava il suo partner locale ed è stato accusato di furto. Dopo un processo “sommario” è stato condannato a due anni e sei mesi. Ora si trova detenuto in condizioni drammatiche, addirittura sottoposto a torture. Dall’Italia è partita una mobilitazione per chiedere  un interessamento concreto delle autorità per la liberazione di Berardi.

IL RAPPORTO DELL’ASSOCIAZIONE TUTELA DIRITTI UMANI. “Roberto Berardi – si legge in un documento pubblicato negli Stati Uniti – un cittadino italiano e socio in affari del figlio maggiore del Presidente Obiang in una società di costruzioni civili, è stato arrestato senza un mandato nel gennaio 2013 a Bata, trattenuto senza accuse per diverse settimane e torturato. Dopo tre settimane di detenzione è stato informato che il suo socio in affari, il Vice Presidente, lo aveva accusato di furto di beni aziendali. Verso la fine del 2012 il signor Berardi aveva appreso della confisca dei beni da parte del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti contro la Proprietà statunitensi acquistati dal suo partner con i fondi aziendali trasferiti. Successivamente ha sollevato la questione con il suo partner, e questo ha portato al sua arresto e la detenzione. Al momento in cui scriviamo, Roberto Berardi sta scontando in carcere una condanna a due anni e sei mesi, dopo un processo farsa.

Esistono motivi di ritenere che l’arresto e la detenzione di Roberto Berardi sia stato istigato per prevenire la possibilità del suo essere chiamato dai pubblici ministeri statunitensi, come testimone contro il suo socio. Privato della libertà sottoposto a tortura e altri crudeli, inumani o degradanti trattamenti. Nonostante l’esistenza di una legge che vieta la tortura , la polizia e i soldati continuano a torturare i civili impunemente. Poco sforzo è stato
fatto per attuare la legge o le raccomandazioni dei rapporti delle Nazioni Unite sulla tortura. A nostra conoscenza, il governo ha perseguito un caso di tortura. Tuttavia, l’autore appena ricevuto un perdono e ha ricevuto una promozione militare. Mentre un minor numero di detenuti politici sono stati sottoposti a torture fisiche e maltrattamenti negli ultimi quattro anni , sono comunque sottoposti ad altre forme di trattamento inumano come l’essere tenuto in isolamento. La tortura è usata per estorcere confessioni , o come una forma di punizione per i sospetti criminali”.

LA LETTERA DI ROBERTO BERARDI scritta quattro mesi dopo l’arresto. “Temendo per la mia vita , scrivo nella speranza che qualcuno possa e voglia aiutarmi ad uscire da una situazione che mi vede protagonista e che mi ha portato, da incolpevole, ad essere detenuto nelle carceri della Repubblica di Guinea Equatoriale ormai da 4 mesi senza nessun capo d’accusa e senza prove a mio carico… Mi chiamo Roberto Berardi, ho 48 anni e ho passato metà della mia vita in Africa come imprenditore edile e costruttore strade. Ho vissuto in vari stati africani, e negli ultimi 2 anni in Guinea Equatoriale, dove ho fondato un’impresa, la Eloba Costruccion. Conoscendo le leggi Africane e avendo sempre fatto del mio meglio per rispettarle, anche qui mi sono adeguato alla consuetudine che vuole che ogni imprenditore sia associato con un partner locale, e nel mio caso è stato espresso l’interesse da parte del Sig. Teodoro Nguema Obiang Mangue, vice Presidente nonché figlio del Presidente, Teodoro Obiang Nguema Mbasogo. Ovviamente lusingato, abbiamo iniziato la nostra collaborazione. Col tempo mi sono stati affidati diversi appalti, per avviare i quali , nella maggior parte dei casi, ho fatto affidamento sulle mie forze economiche, contando poi di rientrare dei miei esborsi a pagamenti effettuati. Sembrava procedesse tutto bene fino a quando ho riscontrato delle anomalie contabili e movimentazioni sui conti di cui non sapevo nulla. In una discussione con il Sig. Vicepresidente, mio socio al 60%, ho chiesto chiarimenti, ottenendo come unico risultato quello di essere prelevato nella notte dalla mia casa, strappato alla mia famiglia e tradotto in carcere.

Accusato di furto, privato del passaporto, e sottoposto ad ogni genere di controllo, che peraltro non ha prodotto nessun addebito a mio carico e non ha riscontrato nessun comportamento scorretto o appropriazione indebita. Nonostante tutto, anche in assenza di accuse precise, vengo ancora detenuto, mi viene negata la possibilità di rientrare in Italia, e di rivedere i mie figli, ai quali manco da oltre un anno, privato di ogni sostegno economico, isolato dal mondo e privato di ogni contatto con l’esterno, senza poter ricevere cure mediche, e alimentazione insufficiente. La mia famiglia sta tentando in ogni modo di coinvolgere gli organi preposti del Governo Italiano, fino ad ora senza risultati. Governo Italiano, fino ad ora senza risultati. Prego chiunque ne abbia la possibilità di aiutarmi a tornare nel mio paese, raggiungendo il limite. Sono consapevole dei numerosi problemi che attualmente gravano sul nostro paese, ma spero che qualcuno trovi un momento per prendere a cuore il mio caso, tentando un intervento diplomatico con il Presidente Obiang e consentirmi di porre fine a questa ingiusta detenzione,prima che sia troppo tardi. Porgo i miei ossequi confidando nell’aiuto da parte della mia Nazione. Grazie”.

MALATTIE E TORTURE. A quanto emerso Berardi da quando è detenuto ha avuto 4 attacchi di malaria ed è stato bastonato diverse volte, anche se quella di Bata non è la famigerata prigione di Black Beach a Malabo, le prigioni guineane sono note per la loro durezza almeno quanto il regime è noto per il ricorso alla tortura e alla repressione più brutale. Gli ex dipendenti e la famiglia sono riusciti a farlo visitare dalla Croce Rossa americana, che avrebbe confermato i pestaggi, ma che in questi casi non rilascia dichiarazioni per non rischiare di vedersi negato l’accesso alle prigioni in futuro. Peggio sembra essere andata con le istituzioni del nostro paese, che nel paese non ha una rappresentanza.

Mercoledì il caso sarà trattato dalla trasmissione Chi l’ha visto, mentre su Facebook è stato aperto un gruppo dedicato a Berardi.

  1. Il Nunzio Apostolico del Vaticano si è limitato a fare lo “spettatore” senza intercedere in alcun modo nei confronti del Dittatore che risulta un grande benefattore del Vaticano al punto di essere ricevuto da Papa Francesco il 25/10/2013,garantendo asssitenza spirituale ai detenuti…..una bella soddisfazioe, come specificato meglio in questo articolo:

    Papa Francesco firma accordi col sanguinario dittatore della Guinea

    La simpatia con la quale il Vaticano nel corso degli anni ha guardato ai dittatori, naturalmente quelli di fede cattolica, è storia anche recente, come dimostra il caso del Papa polacco che ha santificato il franchista Escrivà de Balaguer, si è affacciato in finestra con Augusto Pinochet e ha fatto visita anche a Fidel Castro, quando ormai preda della senescenza ha cominciato a ricordare i suoi trascorsi a scuola dai preti.

    Al momento dell’elezione di Bergoglio sono emersi particolari un po’ strani sul suo ruolo di capo della Compagnia di Gesù in Argentina al tempo della dittatura militare, ma poi la stampa italiana come al solito agiografica ha messo tutto a tacere facendo passare il gesuita per un francescano.

    Tre giorni fa in Vaticano, il papa pampero ha ricevuto stringendogli le mani il presidente della Guinea Equatoriale, Teodoro Obiang Nguema Mbasogo,con il quale ha anche firmato un accordo bilaterale di cooperazione. Vatican Insider, che dovrebbe essere il sito web di informazioni non convenzionali sulla Chiesa cattolica della Stampa, insieme a tutto il resto dei giornali e delle agenzie, non ha fatto una piega, presentando la cosa come un atto di ordinaria amministrazione che, udite udite, “suggella le buone relazioni bilaterali esistenti, riconosce la personalità giuridica della Chiesa e delle sue Istituzioni” e “riguarda anche il matrimonio canonico, i luoghi di culto, le istituzioni educative, l’assistenza spirituale ai fedeli cattolici negli ospedali e nelle carceri”, come recita la velina diffusa dalla sala stampa vaticana.

    Peccato che Obiang sia un feroce dittatore che governa con il pugno di ferro il suo paese da oltre trent’annie che molti osservatori internazionali considerino il suo regime uno dei più corrotti, oppressivi e antidemocratici del mondo. La Guinea Equatoriale ha un solo partito, non ci sono giornali e tutte le emittenti radiofoniche e televisive sono gestite o controllate direttamente dal governo. Secondo Forbes, questo personaggio possiede una delle fortune più grandi del mondo, con un patrimonio stimabile in 600 milioni di dollari, in un paese pieno di petrolio e fra i più poveri di tutta l’Africa. In un rapporto del Dipartimento di Stato americano del 2008, si parla di uccisioni indiscriminate, detenzioni arbitrarie e torture per i detenuti. Che però adesso, grazie all’accordo di papa Francesco, prima di crepare in cella potranno usufruire dell’assistenza spirituale.

    Sono soddisfazioni.

    Io , altri amici, familiari, la moglie ed i figli continuiamo a lottare, affinchè riusciamo a riportare a casa Roberto e non la sua bara…sarebbe una sconfitta per tutti….per chi si sente ancora un pò ITALIANO.

  2. Ecco la differenza tra un mondo civile e civilizzato ed un mondo di barbari e barbarie
    Forza Berardi!!!

  3. Benito….occhio a parlare di mondo civile. Vatti a ripassare i casi Cucchi e Aldovrandi. Poi torna qui e riscrivi il tuo pensiero.

  4. credo sia opportuno creare intorno i confini dello stato italiano una grande muraglia ,che ci protegga da questa nuova ondata di barbari incivili .

  5. ma l’inutile ministero degli esteri esiste ancora o dobbiamo solo leggere che il suo direttore generale prende 400.000 € l’anno, per spostare (e gratificare) ambasciatori di qua e di là ?

  6. E’ evidente che sono paesi barbarici dove non esistono diritti per i cittadini. La corruzione che da noi è già una piaga evidente e diffusa, da loro è la normalità. Queste cose non accadono solo in Africa ma anche in Asia ed altre regioni.

  7. è tutta colpa dell’imprenditore e dei suoi familiari perchè non conoscono il ministro Cancellieri!!!!!!

  8. mi rivolgo agli illuminati:LT,potere al popolo e ben-ito (nomen omen)…il nostro paese è ricco di esempi del genere Cucchi e Aldovrandi e caserma di Bolzaneto tanto per fare esempi,prima di scrivere cose aberranti leggete ed informatevi vivrete e ci farete vivere meglio.
    solidarietà a questo uomo alla famiglia ed agli amici che cercano in tutti i modi di riportarlo a casa.io mi incatenerei davanti alla Farnesina

  9. @bastian contrario.
    Ciò che hai scritto è quanto di meglio abbia mai letto su questo e altri forum. Grazie da parte mia.

  10. @ marco

    Grazie a te, è un atto dovuto, Roberto Berardi è un mio amico ed insieme ad altri stiamo lottando per riportarlo a casa.
    Solo per notizia…ormai da circa un anno Latina24ore filtra i miei commenti, che sono stati sempre quelli che hanno avuto più consensi..chissà perchè..forse soltanto perchè la verità resta inalterata nel tempo!!
    MERCOLEDI 21/11 ORE 17,30 FIACCOLATA A LATINA PIAZZA SAN MARCO PER ROBERTO BERARDI LIBERO…spero di conoscerti dal vivo. Grazie.