Nasce il pomodoro di Fondi, si chiama “Torpedino”

Nasce il primo pomodoro a marchio del Lazio: è il Torpedino, un gustoso ibrido dalla forma allungata che si presenta come un mini San Marzano.
La novità segna un punto di svolta per il mercato di Fondi (Latina) che, sulla scia dei pochi prodotti a marchio in campo ortofrutticolo come la mele Melinda o quelle Kanzi e le banane Chiquita, vuole valorizzare un progetto di ricerca nato nel 2011 che ha richiesto un investimento di quasi un milione di euro in ricerca agronomica per questa varietà che si caratterizza per un sapore intenso, con decise note aromatiche come i pomodori di una volta, ma che ha bassa resa nelle coltivazione.
I primi lotti di pomodoro Torpedino sono disponibili presso le insegne Conad e Todis sul territorio laziale, e nella piattaforma Conad della fascia tirrenica. Si gusta sia verde nelle insalate che rosso maturo, con buona riuscita nei sughi per la scarsa presenza di semi. La sperimentazione di questa coltura, ha detto, in occasione di Vinicibando a Gaeta, Mariano Di Vito, titolare dell’azienda Mafalda che ha l’esclusiva sul seme «è iniziata in Sicilia, a Licata, ma sono gli operatori e le cooperative del mercato di Fondi quelle che hanno risposto meglio, e ci hanno creduto. Si sta creando una squadra affiatata tra i produttori di Torpedino che si sta rilevando una eccellenza del territorio pontino, un prodotto portabandiera del mercato di Fondi, anche se per ora coltivato solo in sette ettari. Al consumatore – ha precisato – costa un 20%-30% in più rispetto ai listini delle varietà pregiata, ma negli show cooking di presentazione sta raccogliendo pieno consenso tra chef e amanti della buona tavola. Ma la novità più significativa – ha sottolineato Di Vito – è nell’orgoglio ritrovato tra noi coltivatori pontini, non siamo più l’ultimo anello della filiera, col Torpedino abbiamo scoperto un nuovo modo di fare agricoltura»
c’è anche la varietà FAZZONIO, celebre per il marciume rapido e diffuso su tutta la pianta…….
ma come, dopo le dichiarazioni di schiavone ci mangiamo i pomodori coltivati nel basso Lazio?
Il basso Lazio è un territorio di grande qualità la prego di informarsi ed approfondire, c’è tanta gente che con fatica coltiva nel rispetto dei più rigidi disciplinari di qualità.
Non fraintendere, io lo auguro con tutto il cuore.
Ad onor del vero, e per quanto si e’ potuto leggere, schiavone ha parlato anche di basso lazio, e cio ” potrebbe” comprende anche la zona di Fondi ( mai pronunciata comunque).
Poi, se aggiungiamo le “vicissitudini politiche ” e relative rappresentanze della zona, certo non diamo una mano.
A questo punto e’ importante che si faccia chiarezza nel piu breve tempo possibile, anche per non danneggiare ulterirmente un economia gia messa a dura prova.