Zona dei pub, nuovo appello per la videosorveglianza

Risse, droga, vandalismo. La zona dei pub resta purtroppo al centro della cronaca locale. Dopo i tanti episodi allarmanti ora interviene anche il gruppo “Giovani Emozioni”.

“Il rischio maggiore – si legge in una nota – inutile far finta di ignorarlo, è soprattutto quello della diffusione di stupefacenti connessa alla movida. Giovani Emozioni già un anno fa aveva proposto all’Amministrazione comunale l’installazione di un impianto di videosorveglianza nell’area adiacente i locali del quartiere, strumento più indicato per il contrasto dell’illegalità di questo tipo. Il nostro appello purtroppo cadde allora nel vuoto, nonostante appena insediata la nuova Amministrazione comunale annunciava l’imminente installazione della videosorveglianza. L’unica ordinanza che ad oggi regolamenta la vivibilità della ZTL è quella datata 7 Luglio 2011, con la quale il Sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi ha vietato la vendita di bevande alcoliche in vetro da asporto tra le ore 22 e le ore 3. Sono state previste delle sanzioni accessorie di carattere amministrativo e pecuniario da € 25,00 ad € 500,00. In presenza di due violazioni all’ordinanza da parte dello stesso esercizio commerciale, il Comune si è inoltre impegnato ad infliggere sanzioni che vanno a ridurre l’orario di apertura al pubblico. A nostro avviso questa ordinanza è insufficiente, se non altro perché non sono chiare le modalità della sua attuazione in concreto laddove ogni fine settimana si riscontrano comportamenti di senso contrario. Per parte nostra rinnoviamo l’appello al Sindaco di farsi garante della legalità della “via dei pub” al più presto, da un lato predisponendo con gli uffici competenti del comune l’impianto di videosorveglianza H 24 come da impegni assunti all’inizio del mandato e, dall’altro, intensificando i controlli delle Forze dell’Ordine all’interno dell’area in questione con dei presidi fissi dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato affinchè da luogo di svago e di divertimento la ZTL non diventi il ricettacolo dell’illegalità diffusa e senza freno della città, come rischia di essere”.