Storni e sporcizia, allarme in piazzale Prampolini

24/10/2013 di
storno-latina-24ore

Deiezioni, cattivi odori, rischio per la salute. Residenti e commercianti di piazzale Prampolini chiedono aiuto. La situazione dello slargo antistante lo stadio Francioni di Latina è diventata oggettivamente insostenibile. I marciapiedi versano in condizioni pietose e la pulizia – sebbene avvenga quasi giornalmente – non è sufficiente ad eliminare le ingenti deiezioni dei volatili né gli olezzi da essi provocati.

«Succede spesso – racconta Fausto Nardi, agente immobiliare con attività proprio nel piazzale – che il guano stratifichi e che rilasci tutta la sua “essenza” al mattino, dopo una notte di umidità e di brina oppure quando piove. Purtroppo gli odori non si possono scrivere ne descrivere ma sfiderei chiunque a dire che l’aria del quartiere è respirabile. Per togliersi la curiosità, a qualsiasi ora del giorno e non necessariamente durante la rincasata degli stormi di storni, basta passare a prendere una “boccata d’aria” da queste nostre parti, prima di andare al lavoro o di rientrare a casa. L’unico modo per credere, è provare!».

Una sensazione di nausea e di vomito, a prima mattina e durante tutta la giornata, non è per niente piacevole, gli fanno eco altri commercianti del quartiere, per non parlare del fatto che è dimostrato come le feci di storno, presenti in grosse quantità nei centri urbani (soprattutto sotto gli alberi scelti come dormitori), possano favorire la diffusione di alcune malattie micetiche, protozoarie, virali, parassitarie e batteriche.

Gli spazi riservati ai pedoni sono impraticabili e le panchine inagibili. Sono molte le attività operanti nel settore alimentare, tra l’altro sono molto frequentate soprattutto la sera, e molti sono gli esercizi commerciali eccessivamente penalizzati dal fatto che i clienti preferiscano recarsi altrove pur di non lasciare la macchina in balia degli incessanti “bombardamenti aerei”.

«Una soluzione per allontanare gli storni va necessariamente trovata, per il bene del quartiere, degli esercizi commerciali e degli stessi residenti – riprende Nardi –: ci sono state delle pur importanti iniziative di alcuni singoli ma, vista la reticenza delle istituzioni nei confronti di quello che è un problema molto sentito e reale che sfocia – senza troppo esagerare – nella sfera del decoro urbano e della salute pubblica, stiamo cercando di organizzarci in un comitato spontaneo. Anche a costo di arrivare all’autotassazione – conclude il professionista – troveremo una soluzione».

  1. Due sono le soluzioni :
    1-I falchi addestrati, esiste un centro a Doganella di Ninfa, hanno un costo.
    2-Se il comune vuole risparmiare, il Sindaco e la giunta con la mazzafionda.

  2. Sono anni che se nediscute lerche non interessa solo p.le Prampolini.
    Ora senza fare falsi moralismi etc etc l unica soluzione possibile e’ la decimazione di tali animali.
    E’ arcinoto che si riproducono in maniera esponenziale, e l inverno invadono le citta in quanto l aria e’ piu calda.
    che fare? mi sembra che tutti i tentativi fatti siano stati un fiasco tremendo e allora?
    Ovviamente qualsiasi soluzione che preservi l incolumita’ degli uccelli sarebbe senza dubbio la numero 1, ma in mancanza di tale soluzione non vedo molte vie d uscita.

  3. sono belli: visto che sono intoccabili, mandiamoli sopra al parlamento!

  4. E fa bene mi padre a fa il cacciatore!! Sti uccelli non servono a niente!!
    Io vomito ogni volta quando passo là davanti.. non se ne po più!