Legambiente: “No alla vendita dell’isola di Santo Stefano”

07/10/2013 di
carcere-santo-stefano-ventotene

«Le istituzioni fermino la vendita della meravigliosa isola dell’arcipelago pontino, un’area marina protetta che racchiude un patrimonio di biodiversità e storia del nostro paese che deve restare alla collettività». Lo dichiara, in una nota, il presidente di Legambiente Lazio, Lorenzo Parlati, dopo la notizia della messa in vendita dell’isola.

«Siamo di fronte allo stesso copione a cui abbiamo assistito nel 2006 e che già allora – prosegue la nota – avevamo denunciato durante il passaggio della nostra Goletta Verde a Ventotene. In quell’occasione avevamo chiesto al Presidente della Repubblica che l’Isola di Santo Stefano fosse dichiarata Monumento Storico Nazionale e torniamo a sollecitarlo con forza anche ora. L’isola è sottoposta a vincoli ambientali e paesaggistici molto severi, è zona A dell’area marina protetta per quasi tutto il suo perimetro e secondo la legge italiana su quel territorio non dovrebbe essere consentito il transito né la balneazione, se non a fini scientifici e di controllo, e il regime di proprietà non dovrebbe essere in vigore. Permettere tutto questo significa trovare una deroga per far uscire un bene da un regime forte di tutela e aprirne la strada alla sua commerciabilità». «Occorre dunque – conclude Parlati – valorizzare e potenziare l’area marina protetta anziché diminuire la tutela della sua zona di maggior pregio».

  1. Il giochino è sempre lo stesso, alla fine vuoi vedere che Legambiente si rende disponibile ad avere in “affidamento” l’isola. Chiaramente con un sostanzioso contributo della regione o di un’altro ente pubblico. Si potrebbe fare un centro
    studi su come vivere di rendita da dirigente di associazione ambientalista.
    Credo che bisogna smetterla con queste manfrine. Se l’isola si può vendere che si venda. I vincoli permangono tutti anche se è privata. Se proprio ci tiene
    legambiente può comprarla, in fin dei conti è una multinazionale milionaria.