Omicidio Di Meo, gli investigatori scavano nella vita della vittima
Le indagini sull’omicidio di Federico Di Meo si concentrano sulla figura della vittima di Cisterna. Gli investigatori della squadra mobile di Roma e del Commissariato di Velletri stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita dell’uomo, scavando tra le sue conoscenze, i suoi affetti e controllando accuratamente i tabulati telefonici. Il modo in cui è stato ucciso fa pensare a killer professionisti, forse appartenenti a un’organizzazione.
Federico Di Meo era un commerciante e apparteneva a una famiglia di commercianti. La mamma Antonietta gestisce un banco del mercato a Roma, dove spesso Federico la aiutava. Anche il papà Ermanno è impegnato nella gestione dei banchi di frutta e verdura.
Federico lascia due figli, una ragazzina di 12 anni e un bambino di 7 che vivono con la mamma a Lariano. Federico non era sposato e recentemente si era lasciato con una ragazza a cui era molto legato.
La vittima aveva precedenti per droga e rapina, ma si tratta di fatti minori che non giustificano un agguato del genere. Probabilmente, secondo gli investigatori, è rimasto coinvolto in qualche modo in qualcosa di molto più importante.
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