Findus in crisi, il canile di Latina resta senza cibo

13/08/2013 di
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Sidecar Smilla, il tour-denuncia che vede Paolo (cinquantenne da sempre in prima linea in difesa dei diritti degli animali) e Smilla (meticcia di nove anni con un passato da cane abbandonato) attraversare in sella al sidecar “Ronzinante” l’Italia dei canili per sensibilizzare le persone sull’abbandono, il randagismo che ne consegue e la situazione dei rifugi italiani, arriveranno domenica 18 agosto a Latina.

Una tappa obbligatoria perché nella città laziale vi è una delle strutture più sovraffollate d’Italia e ora in preoccupante emergenza di cibo. Si tratta del canile cittadino gestito dall’Associazione Amici del Cane, che ospita circa un migliaio di cani, un numero enorme considerati gli spazi della struttura e le energie dei volontari che vi si adoperano. Non solo, la situazione si è aggravata da quando, a inizio luglio, sono venuti a mancare gli scarti delle lavorazioni che il vicino stabilimento Unilever (Findus), investito da una grave crisi occupazionale, forniva al canile (una tonnellata ogni due giorni), permettendo di sfamare gli ospiti. E a mancare sono anche i fondi per acquistare dell’altro cibo. I volontari hanno fatto appello alle istituzioni e ai singoli cittadini, ma la situazione è ancora molto precaria.

Smilla e Paolo sono partiti il 26 luglio da Gorizia, città in cui vivono, ed hanno già toccato undici delle 20 tappe che il loro viaggio prevede: Belluno, dove hanno visitato il rifugio dell’Associazione APACA Animali Abbandonati, Isola della Scala (Verona), dove hanno sostato al Rifugio “Il Giardino di Jacopo”, Lauriano Po (Torino), ospiti della Casa del Cane vagabondo, e poi, in provincia di Pisa a San Pietro a Grado (Associazione Fattoria della Pace Ippoasi), a San Lorenzo a Pagnatico – Comune di Cascina (visita al Rifugio Tom gestito dall’associazione Salvezza Animali) e a Volterra (dove hanno partecipato alla Cena VeGaleotta, preparata e servita dai detenuti della Fortezza Medicea all’interno del carceree al Volterra Vegan), accolti dall’associazione G.A.Vol (Gruppo Animalisti Volterra). Si sono quindi imbarcati a Livorno per raggiungere la Sardegna, destinazione Olbia (canile L.i.d.a.) e Narbolia – Oristano (Ass. Rifugio Tobia), e poi di nuovo in “terra ferma”, a Grosseto (Oasi Be Happy ).

Cane e umano, sempre insieme, a bordo del poderoso Ronzinante, che instancabile li trasporta da una realtà all’altra, alcune meravigliosi esempi di ciò che il rapporto uomo animale dovrebbe essere (come l’Ippoasi di San Pietro a Grado – Pisa, “una fattoria della pace che accoglie animali cosiddetti da reddito salvati da situazioni di sfruttamento e abbandono”, come scrive Paolo nel blog), altre teatro di emergenze e di diritti calpestati. Paolo osserva, si informa, filma ciò che vede; Smilla viaggia schermata da un tendalino che la protegge dal sole e dal parabrezza che devia l’aria, adagiata su un fresco materasso foderato di iuta, impenetrabile nei pensieri ma trasparente nelle sue emozioni di cane.

La situazione è simile in tutta Italia: canili strapieni e senza soldi, così come i gattili e i rifugi per animali abbandonati. Nei primi tre mesi del 2013, secondo le stime relative a 100 canili italiani monitorati da Aidaa – Associazione italiana difesa animali e ambiente – complessivamente i cani abbandonati ed entrati nei canili sono stati circa 15 mila. Rispetto al 2012 l’incremento di abbandoni di cani e gatti supera il 40%, un trend pericoloso in vista dei mesi estivi, quando ogni anno si registra un’impennata. I dati ufficiali del Ministero della Salute, invece, stimano un numero di cani randagi oscillante tra i 500 mila e 700 mila animali.

Nei canili (20 canili sanitari e 40 rifugi) del Lazio sono ospitati circa 14 mila i cani (è la terza regione italiana per popolosità nelle strutture)e 60.000 circa i cani randagi stimati, quinta regione dopo Puglia, Campania, Sicilia e Calabria (dati Ministero della Salute 2012 ripresi dall’Organizzazione Internazionale Protezione Animali – OIPA Italia Onlus). Il Lazio è inoltre la regione dove vi è il più alto numero di gatti liberi: 450 mila.

Smilla e Paolo attraverso il loro tour vogliono diffondere un modo di vivere antispecista, vegano e antivivisezionista. “E’ un viaggio per la libertà di tutti i viventi e per monitorare la situazione dei tanti rifugi sparsi per il Paese, spesso gestiti da associazioni di volontari che si prodigano oltre le loro forze per alleviare la triste vita dei cani reclusi a causa dell’egoismo dell’uomo”, spiega Paolo Susana.

Il viaggio si concluderà a Gorizia il 1° settembre: nella città sarà in corso la quarta edizione del Festival Vegetariano(30-31 agosto e 1° settembre), il principale appuntamento dedicato al vegetarismo in Italia. Il Festival, promosso dall’azienda goriziana Biolab – produttrice di specialità vegetariane – ha creduto infatti fin dal primo giorno al progetto “Sidecar Smilla”.

Sarà possibile seguire giorno dopo giorno il viaggio di Smilla, Paolo e il Ronzinante sul blog sidecarsmilla.blogspot.it e su Facebook (www.facebook.com/sidercarsmilla).

  1. semplice soluzione! Utilizziamo i cani per il ripieno dei cannelloni! Daremo lavoro alla fabbrica! :-) :-) :-)

  2. Che commento da imbecilli leggo sopra, spero che chi lo ha scritto intenda scherzare.

  3. @ luciana ti potevi risparmiare l’insulto, era una battuta spiritosa! ….. i poveri di spirito dimostrano ignoranza.

  4. io invece la trovo una battuta geniale, perchè rappresenta esattamente la situazione politica surreale e paradossale che sta vivendo l’Italia.

  5. esatto enrico! se la situazione politica ed economica continua a precipitare credo che anche gli animalisti come luciana dovranno cibarsi dei loro cani da compagnia.

    In fin dei conti son proteine e in tempo di crisi…. poi in Corea e non solo è un piatto tipico e ricercato :-) :-)

  6. basterebbe che il comune facesse un ordinanza dove tutte le attività commerciali che trattano alimenti (supermercati, mercati, ristoranti bar etc), potrebbero bastare solo quelli che vogliono aderire volontariamente, sono obbligati a fare una raccolta differenziata conservando gli alimenti in scadenza e gli avanzi dell’umido da destinare al canile, tramite trasporto volonario per chi vuole e mettendo un furgoncino che fà il giro delle attività aderenti.
    …SI BUTTA TROPPA ROBA DA MANGIARE INUTILMENTE…

  7. @ bastapoco, la tua idea è troppo intelligente per essere compresa ed attuata da questa classe politica di inetti.

    Qundi prima che i cani muoiano di fame facciamoli diventare ripieno per cannelloni da esportare in Corea del Sud! :-) :-) :-)

  8. Cinico di nome e di fatto.Ti ricordo che non ci sono solo i coreani che mangiano i cani ci sono anche esseri umani che mangiano esseri umani,questo vale per il sovrappopolamento della terra.Sai quanta carne inutile per riempire i cannelloni.BUON APPETITO e buona scorpacciata di proteine.ciao ciao