Edilizia in crisi, a Latina chiuse 334 imprese
Dal 2010 ad oggi a Roma hanno perso il lavoro più di 14.000 operai e sono scomparse più di 1.800 imprese, con un calo rispettivamente del 30,1%% e del 20%. Sono crollate anche le ore lavorate, diminuite del 31,1% contro una media regionale del 32,4%, passando da 25 milioni e 56mila a 17 milioni e 269mila. Questi i dati della crisi nella provincia diffusi oggi da Ance Lazio nel corso della presentazione dell’ultimo numero di Lista, la rivista dei costruttori edili del Lazio. Il trend è lo stesso per tutte le altre quattro province.
A Frosinone, sempre dal 2010 ad oggi, nel settore nell’edilizia, hanno perso il lavoro poco meno di 3.500 operai e sono scomparse 440 imprese, con un calo rispettivamente del 35,1% e del 23,4%, così come le ore lavorate, diminuite del 42,5% contro una media regionale del 32,4% passando da 4 milioni e 184mila e 2 milioni e 942mila.
Anche a Latina e provincia più di 1.900 operaie hanno perso lavoro, hanno chiuso i battenti 334 imprese, con un calo rispettivamente del 27,8%% e del 19%. In calo sensibile le ore lavorate, passate dal 23,2% contro una media regionale del 32,4%: da 3 milioni 260mila a 2 milioni e 500mila.
Non fanno eccezione Viterbo e Rieti. Quest’ultima, sempre nel periodo calcolato, ha registrato una perdita di posti di lavoro di più di 500 operai e hanno chiuso 130 imprese, con un calo rispettivamente del 22,2%% e del 20,2%. Crollate anche le ore lavorate, diminuite del 30,5% contro una media regionale del 32,4% passando da 1 milione e 130mila a 789mila.
A Viterbo e provincia, gli operai che sono ‘rimastì senza lavoro sono stati più di 1200 operai. Quasi 300 le imprese che hanno cessato le attività, con un calo rispettivamente del 32,2%% e del 27,7%. In flessione negativa anche le ore lavorate, diminuite del 39,2% contro una media regionale del 32,4%, passando da 2 milioni e 78mila a 1 milione e 263mila.
ma insomma, dove andremo a finire!!!!
Questi abitanti di Latina che non vogliono andare a rubare per pagare le case il triplo del loro valore.
e uno scandalo, facciamo intervenire Napolitano.
Un pensiero ai poveri costruttori, soliti noti, che non riescono piu a rifilare le topaie a prezzi di Nizza.
Invece un sincero pensiero a chi, per colpa di lestofanti, perde il lavoro e si ritrova con un futuro incerto.
Basterebbe poco, basterebbe accontentarsi di portare i profitti ai livelli di decenza.
Costruire oggi una casa costa circa 800 euro al mq. perche venderla a 3000? Provassero a scendere a 1500/1800 e sono sicuro che tutto il comparto avrebbe un impulso positivo.
Condivido pienamente, infatti le nuove costruzioni hanno prezzo di partenza molto più bassi di anni fa… A dimostrazione che c’è stata ampio margine e/o speculazione prima
In settori come l’edilizia si stra guadagna…,i costruttori si arricchiscono in previsione dei periodi di magra dove licenzieranno e si rifugeranno in brasile in un’isoletta in attesa che la crisi finisca..poveri…
Tranne qualche big tutti i costruttori che conosco sono con le pezze al culo e a fare la fila da equitalia la mattina…altro che brasile
Ma la domanda sorge spontanea: perchè, se c’è questa tanto decantata crisi dell’edilizia, quando vai a fare un preventivo per costruire o ristrutturare un fabbricato ti sparano delle cifre folli che poi aumentano sempre in modo ancora più folle in corso d’opera?
Provare per credere!
Pasquino, e tutti gli altri…AVETE RAGIONE DA VENDERE!!! Crisi dell’edilizia?? MABAVAF…QULO!! Costruite belle case a prezzi ragionevoli, e poi vediamo! E l’ATER, invece di magnare (vedi LatinaOggi di oggi) costruite casa popolari dignitose per i meno abbienti e poi vediamo. Crisi edilizia… Ma vaff….lo!