Latina, 24 nuovi alloggi popolari al Pantanaccio

04/07/2013 di
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È stato concesso dalla Regione Lazio il finanziamento di 3.700.000 euro al Comune di Latina per la costruzione di 24 nuovi alloggi popolari nella zona di Pantanaccio.

Il progetto di edilizia popolare era stato approvato circa un anno fa dalla giunta comunale che aspettava solo i finanziamenti regionali per poter iniziare l’opera di costruzione. I nuclei abitativi saranno composti da un piano interrato destinato a garage per auto e cantine e da 5 piani rialzati con alloggi di vari misure: da 65 a 95 mq.

La costruzione degli alloggi rientra in un progetto più ampio che prevede la realizzazione di un teatro all’aperto fruibile da tutti, di spazi verdi e viabilità pedonali e carrabili. “Con il finanziamento concesso dalla Regione Lazio – afferma l’assessore all’urbanistica, Giuseppe Di Rubbo – si può ora procedere a realizzare l’intervento di edilizia residenziale che è uno degli elementi importanti per la definitiva riqualificazione dell’area”.

Il progetto, secondo una legge regionale del 2008, è a basso impatto energetico, avvalendosi, infatti, di fonti energetiche rinnovabili, impianti fotovoltaici e del solare termico per la produzione di acqua calda.

“Si tratta – sottolinea il sindaco Di Giorgi – di una passaggio importante anche per dare, in tempi brevi, risposte alle esigenze abitative dei nostri cittadini. Il progetto, inoltre, conclude il sindaco, “si inserisce in un più ampio progetto che vuole riqualificare l’intera area.

  1. Ma un pò di soldi per allineare le abitazioni esistenti ai parametri europei non si può?

  2. da consegnare solo agli italiani, quelli veri però….

  3. E vai con gli zingari…
    Chi invece si è costruito una casa coi propri sudati soldi, dopo una vita di lavoro, deve crepare sotto una mole di tasse e balzelli e obblighi e divieti.

  4. La zona di Pantanaccio e Gionchetto è oggetto di speculazione edilizia da qualche anno.

    Basta vedere le palazzine costruite oramai a ridosso dell’ex Centrale del latte, mangiandosi pezzi interi di campagna.

    Il rischio vero è quello di creare altri quartieri dormitorio: senza piazze e servizi.

    In una città con molti appartamenti vuoti, queste scelte non hanno senso.

    Bloccare il consumo del suolo, riqualificare l’esistente, facendo lavorare anche le imprese in crisi, e regolare il mercato impazzito della casa è l’unica soluzione.