ESTORSIONI, GLI ARRESTATI NEGANO: NON CONOSCIAMO LE VITTIME

13/08/2010 di

Hanno negato ogni accusa sostenendo di non conoscere neanche le due presunte vittime dell’estorsione. Così gli arrestati per estorsione si sono difesi davanti al giudice Campoli durante l’interrogatorio di garanzia, oggi pomeriggio nel carcere di Latina (si è avvalso della facoltà di non rispondere Vincenzo Falzarano).


Secondo l’accusa i cinque hanno sequestrato e picchiato due giovani del capoluogo, gettandoli nel letame, chiudendoli in una stalla e costringendoli a versare somme di denaro (circa 9.000 euro) dietro la minaccia di ucciderli. Sono accusati di sequestro di persona, estorsione e lesioni. 

arrestati_ciarelli_disilvio CLAN SOTTO SCACCO – L’ordinanza del Gip, che ha portato agli arresti di Ferdinando Ciarelli (figlio di Carmine), Carmine Di Silvio (fratello di Romolo, arrestato per il delitto Buonamano), Pasqualino Di Silvio, Vincenzo Falzarano e Fabio Di Stefano (convivente della figlia di Romolo), indica un chiaro sodalizio tra i due clan nomadi del capoluogo pontino nell’esercitare l’attività estorsiva. Menti dell’organizzazione sono considerati proprio Ferdinando Ciarelli e Carmine Di Silvio, mentre gli altri componenti del gruppo si occupavano di riscuotere il denaro, di minacciare e picchiare le vittime, che a volte restano segregate per ore o per interi giorni nelle stalle di cavalli di proprietà delle due famiglie. «Con questa operazione – ha commentato il capo della Squadra mobile Cristiano Tatarelli – gli esponenti più importanti e pericolosi dei due clan sono tutti in carcere».

 Gli avvocati difensori potrebbero presentare ricorso al tribunale del Riesame per chiedere la revoca della detenzione in carcere.

  1. quelli che bisognerebbe prima gettare nel letame e poi chiuderli in carcere sono i loro avvocati!

  2. insieme a loro dovrebbero finire dietro le sbarre i loro avvocati!!!! truffatori e corrotti