Caos Pd, Forte: “Mi dimetto ma i personalismi non servono”

Enrico Forte, segretario del Pd sotto accusa per non aver convocato l’assemblea, replica alle accuse: «Le mie dimissioni le ho già messe a disposizione del partito nell’ultima direzione provinciale, ma una parte ha interpretato questa disponibilità come una fase congressuale, e non come un approfondimento della coscienza collettiva del Pd, che dovrebbe essere coniugato anche con le vicende nazionali».

«Le elezioni amministrative e le vicende nazionali – continua – dovrebbero suggerire un comportamento responsabile; registro però che a prevalere sono protagonismi e ambizioni personali». Sulle sue dimissioni, Forte rassicura poi che «non lascio il Pd senza segretario, perché confido nella responsabilità e nelle determinazioni che il partito saprà assumere. Questa mia disponibilità deve essere occasione di confronto, utile a rafforzare il partito, e non a decretare vincitori e vinti: per quello, ci sarà il congresso. Quello che chiedo è una maggiore responsabilità del gruppo dirigente, per evitare un’impropria informazione che disorienti i nostri militanti».

Dimissioni che giungono dopo ore di roventi polemiche sia sulla segreteria provinciale, che su quella comunale del capoluogo. Ieri i renziani di AdessoLatina avevano ribadito di avere chiesto «molto più delle dimissioni dei segretari: abbiamo chiesto di superare le vecchie segreterie, espressioni di un Pd che non esiste più». Cruciali saranno ora i due prossimi appuntamenti, la direzione comunale di oggi in cui il coordinatore cittadino Mauro Visari ribadirà le proprie dimissioni e l’assemblea autoconvocata di domani.