Un farmacista pontino alla maratona di Boston

17/04/2013 di
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C’era un farmacista pontino nell’incubo di Boston. Antonello Carbone, 48 anni, vive e lavora a Priverno dove è titolare della farmacia sulla Monti Lepini. Con lui il fratello Claudio Carbone, che vive a Frosinone dove è dirigente del Comune, responsabile dell’ufficio tributi.

«Zio e papà stanno bene per fortuna», racconta Eleonora intervistata dal Messaggero, una dei cinque figli di Antonello. «Quando sono scoppiate le bombe – continua Eleonora – mio padre era già arrivato al traguardo, zio Claudio invece era a 2 chilometri dalla linea d’arrivo, stava ancora correndo quando hanno interrotto la maratona».

Dopo lo scoppio delle bombe, il terrore. I fratelli non sapevano che fine avesse fatto l’altro. Si sono cercati a lungo, ma con le comunicazioni bloccate non è stato semplice. «Per fortuna ogni runner aveva un microchip, con il segnale satellitare, è così che zio Claudio è stato rintracciato», spiega Eleonora.

  1. ma stattene alla casa la prossima volta, le maratone so pericolose lo sempre detto