Gli sfrattati protestano in piazza, il Comune risponde

03/04/2013 di
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Il sindaco Giovanni Di Giorgi ha ricevuto questo pomeriggio una delegazione delle associazioni che hanno dato vita ad una mobilitazione in piazza del Popolo, per richiamare l’attenzione sulle problematiche delle famiglie colpite da sfratto.
Il primo cittadino ha espresso solidarietà alle associazioni e alle famiglie,
condividendo i temi di fondo della mobilitazione in atto, conseguenza
soprattutto della grave crisi economica che fa sentire i suoi effetti sulle
famiglie nell’intero territorio nazionale.

In termini concreti, il sindaco ha garantito il sostegno dell’istituzione comunale, per quanto di competenza dell’ente, in due direzioni. Da una parte, il sindaco si farà promotore di un’azione verso il Governo nazionale e regionale per sensibilizzare le istituzioni sulle problematiche delle famiglie sottoposte a sfratto, chiedendo al presidente del Consiglio, Mario Monti, e al presidente della Regione, Nicola Zingaretti, di attivarsi da un lato per prevedere la proroga di almeno un anno degli sfratti e dall’altra, in ambito regionale, di fare in modo che l’Ater possa essere parte attiva di un’azione di
sostegno alle famiglie colpite da problemi abitativi.

Relativamente ad alcuni casi che riguardano famiglie di Latina, il sindaco ha rinnovato la disponibilità ad esaminare le singole situazioni, con il supporto dei servizi sociali e degli uffici comunali, per trovare adeguate soluzioni
nell’ambito delle competenze e delle disponibilità dell’ente. “L’emergenza abitativa ha ormai una portata nazionale che va ben oltre il territorio di Latina – afferma il sindaco Giovanni Di Giorgi – E’ necessario che il Governo intervenga per procedere alla proroga degli sfratti e per sostenere le famiglie che non riescono più a far fronte al pagamento dei
mutui a causa della crisi economica. Il Comune di Latina continuerà a monitorare i casi che saranno sottoposti alla nostra attenzione, cercando di rafforzare le politiche sociali e fornire il massimo sostegno possibile, come del resto già attuato con grande impegno dall’assessorato ai servizi sociali.” A seguito dell’incontro le associazioni che hanno organizzato la protesta hanno interrotto il presidio e smobilitato i gazebo da piazza del Popolo.

La posizione dell’associazione Valore Donna. “Il Comune parla di fondi stanziati per le famiglie bisognose che rischiano lo sfratto – spiega la presidente Valentina Pappacena – ma quello che in molti non hanno capito è che si tratta di fondi a disposizione di famiglie al primo sfratto (e qui invece stiamo parlando di casi che vanno avanti ormai da molto tempo) e poi sono soldi che vengono dati ai padroni di casa, ma solo dietro richiesta delle buste paga da parte delle famiglie morose. Per quanto riguarda i casi di cui ci stiamo interessando – sottolinea la Pappacena – il problema è che nessuno di loro è in grado di esibire la busta paga e tantomeno nessuno è in grado di potere continuare a pagare gli affitti una volta che si è consumato il fondo stanziato dai servizi sociali perché si tratta di persone che non riescono a trovare lavoro o che sono state messe in cassa integrazione o che fanno lavori saltuari o ancora che sono state licenziate. Dai servizi sociali, cui si sono già rivolte tutte le famiglie che stiamo aiutando, sono state date risposte che non hanno fatto che aggravare la situazione di molte madri di famiglia che oltre a vivere la triste realtà di non riuscire quasi a dare da mangiare ai loro figli presto non riusciranno nemmeno a dargli un tetto sotto cui vivere. La situazione è drammatica e gli sfratti di cui ci stiamo occupando – aggiunge ancora la Presidente di Valore Donna – sono esecutivi tra pochi giorni. Il primo il prossimo 11 aprile quando in mezzo alla strada finiranno una donna disabile con la figlia minorenne. La domanda è questa. I servizi sociali in quel caso che faranno? Interverranno per sottrarre il minore alla madre che non avrà più una casa? Oltre al danno la beffa come troppo spesso succede in Italia!”.

  1. a breve ricevereta la mia nota come presidente dell’associazione Valore Donna. per accedere a questi fondi messi a disposizione dal comune si deve dimostrare di avere un reddito una busta paga e di poter continuare a pagare l’affitto!!!! se le persone avessero avuto tutti questi requisiti oggi non stavamo in piazza….. BASTA CON QUESTE PRESE IN GIRO

  2. X valentina pappacena. Forse lei avrà pure ragione. Io per farmi una casa, mi sono messo in regola perché abusivo, sono stato anche in gattabuia per non farla demolire. Ho lavorato con mia moglie una vita. Facendo lavori umili, lavorando affianco agli extracomunitari nelle campagna. Il mare lo visto solo in cartolina. Mi devi spiegare con quale diritti questi pretendono una casa. Incominciate a controllare quanti abusivi si trovano nelle case popolari.

  3. priorita’ e tutta la mia solidarieta’ alla popolazione rumena che ne ha tutti i diritti in quanto ci trasmettono la vera identita’ di questa citta’ che ancora giovane non ha!

  4. chiedo al moderatore di censurare i commenti di mariavittoria t. sono sempre inopportuni e nulla danno alle discussioni su questo forum.

  5. E siamo alle solite: persone disagiate, senza lavoro, con problemi di salute, con problemi economici, disoccupati…. ma: se vai nelle loro case hanno le paraboliche installate, fumano ( le sigarette non costano poco), ogni membro della famiglia, a partire dal più piccolo, ha un cellulare e così via. Ora chiedo: perché devono adagiarsi sulle proprie problematiche di vita quotidiana? Perché NON risolverle come fanno i Veri Cittadini che ogni giorno si trovano davanti a difficoltà e non per questo vanno ad elemosinare? Non è possibile che i loro problemi devono diventare i miei e i nostri…

  6. Io mi son fatto casa da solo con molti sacrifici. Ho rinunciato anche a mangiare per costruirla. Il governo di sx, dx e centro, me la tassata profumatamente. Di IMU ho sborsato milletrecento euro. Più di un affitto di una abitazione Gescal. E vi pare giusto? Una proposta al sindaco di Latina: rinuncio alla mia casa, ma assegnami una casa Gescal, almeno non ho più il pensiero di pagarci le tasse.