LEGGE BAVAGLIO, LATINA24ORE.IT IN SILENZIO IL 9 LUGLIO

08/07/2010 di

Un giorno in silenzio per evitare il silenzio definitivo. I giornalisti italiani hanno proclamato per il 9 luglio, la giornata del silenzio dell’informazione per protestare contro il disegno di legge Alfano che limita pesantemente la libertà di stampa e prevede pesanti sanzioni contro editori e giornalisti che danno conto di fatti di cronaca giudiziaria ed indagini investigative. Latina24ore.it aderisce alla giornata di silenzio.


PERCHE’ LO SCIOPERO? – Il 9 luglio è la giornata del silenzio. Non usciranno i quotidiani, annullati i notiziari tv e radio, fermi i siti internet. Non si tratta di uno sciopero corporativo, ma di una protesta a tutela dei cittadini, cui la legge nega il diritto di essere informati, cioè di conoscere e di sapere.  Questo sciopero è anche l’unico modo per portare a conoscenza del pubblico delle televisioni ciò che sta avvenendo: il tentativo con la legge di ostruire la giustizia e l’informazione, perché i magistrati che indagano vengano limitati nel loro lavoro di ricerca delle prove, i giornalisti che informano debbano tacere, e i cittadini che possono giudicare rimangano al buio.

COME FUNZIONA LO SCIOPERO – «I giornalisti italiani -spiega la Federazione Nazionale della Stampa Italiana – si asterranno dal lavoro con le seguenti modalità: i giornalisti dei quotidiani, dei service e delle strutture sinergiche nazionali e locali si asterranno dal lavoro nella giornata di giovedì 8 luglio per impedire l’uscita dei quotidiani nella giornata di venerdì 9 luglio; i giornalisti delle agenzie di stampa, si asterranno dal lavoro dalle ore 07.00 di venerdì 9 luglio alle ore 07.00 di sabato 10 luglio; i giornalisti delle testate web e dei siti on-line, ancorchè collegate a testate stampate, quotidiane o periodiche, si asterranno dal lavoro dalle ore 06.00 di venerdì 9 luglio alle ore 06.00 di sabato 10 luglio». «I comitati ed i fiduciari di redazione delle stesse testate e degli stessi siti -continua l’Fnsi- sono chiamati verificare, con le rispettive direzioni, la possibilità di oscurare nella stessa giornata la parte informativa della testata o del sito sostituendola con comunicati, immagini illustrative ed informazioni sulle iniziative sindacali per il diritto di cronaca e il diritto dei cittadini all’informazione; i giornalisti free-lance, i collaboratori ed i corrispondenti si asterranno dal lavoro secondo le modalità previste per i giornalisti della testata per la quale prestano la loro opera». «I giornalisti degli uffici stampa -prosegue l’Fnsi- si asterranno dal lavoro per l’intera giornata di venerdì 9 luglio; i giornalisti dell’emittenza radiotelevisiva pubblica e privata analogica e digitale, nazionale e locale, dei giornali telematici, dei siti web, dei portali internet e dei canali tematici satellitari legati o no a network terrestri si asterranno dal lavoro a partire dalle ore 06.00 di venerdì 9 luglio alle ore 06.00 di sabato 10 luglio. Nel corso della manifestazione del silenzio, nelle emittenti radiotelevisive, saranno assicurati soltanto i notiziari in forma ridotta previsti da eventuali accordi aziendali». «Pertanto, -afferma l’Fnsi- si prevede che non vada in onda nessuna trasmissione o rubrica giornalistica, nè andranno in onda trasmissioni registrate in giornate precedenti, che abbiano come conduttori o protagonisti giornalisti, nè avvenimenti sportivi con la cronaca di giornalisti. In ogni caso sarà assicurata la presenza dei comitati di redazione in tutte le redazioni al fine di predisporre notiziari straordinari in presenza di eventi di particolare gravità e interesse per l’utenza». E ancora. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana informa ancora che «i giornalisti dei periodici parteciperanno alla giornata del silenzio con astensione dalle prestazioni e sospensione dell’aggiornamento degli eventuali siti web della loro testata il giorno 9 luglio p.v. I comitati e fiduciari di redazione delle testate periodiche sono altresì chiamati a richiedere la pubblicazione sul primo numero utile della loro testata di comunicati sulle motivazioni della giornata del silenzio e a sollecitare le rispettive direzioni perchè siano fatti conoscere ai lettori i motivi della protesta».

AVVOCATI CON I GIORNALISTI – Sulla nuova legge sulle intercettazioni interviene anche l’organismo politico di rappresentanza dell’Avvocatura, l’Oua, che pur condividendo la necessità di una revisione della disciplina che regola questa delicata materia, ribadisce la «necessità che non si violi il principio costituzionale della libertà di stampa e del diritto-dovere di informazione. Tanto più in un periodo di dilagante corruzione». Maurizio de Tilla, presidente Oua, ha difeso quindi la scelta dei giornalisti di scioperare il 9 luglio e ha così spiegato le ragioni degli avvocati: «La stampa libera e indipendente può avere un ruolo cruciale nel mobilitare l’opinione pubblica ed alzare il costo politico della corruzione. Le regole della privacy devono, quindi, essere attenuate – fa notare – quando si è in presenza di una persona che gestisce il bene pubblico». «Come ha puntualmente scritto, nella sua relazione annuale, il professore Francesco Pizzetti, Presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali, si deve evitare -sottolinea de Tilla- anche solo il sospetto che in nome della riservatezza si proteggano i corrotti, i trattamenti di favore, gli sprechi, e si impedisca il controllo democratico dei cittadini». Ancora riguardo la libertà di stampa, de Tilla aggiunge che il problema «non è quello della notizia che arriva ad un giornalista che è tenuto a valutarla ma anche a pubblicarla. Il problema principale è che non avvengano illegittime fughe di notizie dall’ufficio giudiziario. Il contenuto delle intercettazioni va criptato e va designato un magistrato che ne sia responsabile della custodia». «L’interesse a che il giudice possa accertare i fatti fa sempre prevalere la bilancia a favore della giustizia, salvo -rimarca de Tilla- il dovere del giudice, imposto anche dal diritto alla protezione dei dati personali, di proteggere le informazioni di cui è venuto a conoscenza per motivi di giustizia e di utilizzarle secondo le regole stabilite dal rito». Per de Tilla poi «non ha neppure giustificazione sistematica l’individuazione di sanzioni pecuniarie, a carico dei giornalisti o degli editori, non solo eccessive, ma certamente non in linea con il sistema sanzionatorio del codice». «Altro e diverso problema, da risolvere positivamente – conclude de Tilla – sarebbe quello dell’aspetto risarcitorio per le condotte illecite da parte dei soggetti qualificati ai quali la disciplina intenderebbe rivolgersi e cioè magistrati, giornalisti, direttori, organi di stampa, ecc.; ma tale aspetto potrebbe e dovrebbe essere inserito nell’ambito dei già presenti, nel nostro ordinamento, reati in tema di stampa e di segreto investigativo».

TUTTI PER LO SCIOPERO – «In nome della riservatezza non si possono privare i cittadini delle notizie». Lo ribadisce il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti annunciando l’adesione incondizionata alla protesta indetta dalla Fnsi e invitando tutti i giornalisti italiani a partecipare allo sciopero per giungere al ‘silenzio dell’informazionè il 9 luglio. Il consiglio, riunito oggi a Roma, si legge in un documento approvato con 122 voti favorevoli e 1 contrario, «aderisce incondizionatamente alla protesta indetta dalla Federazione della Stampa contro il disegno di legge sulle intercettazioni che pone intollerabili limiti al diritto di cronaca; invita tutti i giornalisti italiani a partecipare allo sciopero per giungere al »silenzio« dell’informazione nella giornata di venerd 9 luglio in difesa della libert… di stampa e dell’etica professionale; impegna il Presidente e il Comitato esecutivo del Cnog a esperire ogni tentativo per modificare il disegno di legge in sede parlamentare in modo da impedire il bavaglio all’informazione; d… mandato al Presidente e al Comitato esecutivo del Cnog, nella malaugurata ipotesi che il ddl venisse approvato nell’attuale formulazione, a ricorrere a ogni possibile azione legale per difendere il diritto dei cittadini a essere informati e il dovere dei giornalisti a informare corretta mente; fa voti affinch‚ le forze parlamentari si rendano conto della profonda ferita che le limitazioni alla libert… d’informazione arrecherebbero alla vita democratica del nostro Paese».

  1. E’ sciopero nazionale dei giornalisti ma escono tutti i giornali locali? Stai a Latina!

  2. Ma fatela finita stiamo pagando 60 anni di ruberie di inciuci, di posti di lavoro in cambio di voti, di poltrone per gestire appalti, quindi i posti potere, vedi, RAI, vedi testate giornalistiche apparentemente liberali ma chiaramente schierate, anche all’interno di Mediaset si sono spartiti il potere, tranne Rete4, ZELIG e company insegnano. Adesso che tutto questo si st