GALARDO, UNA TANGENTE DI 10.000 EURO PER L’APPALTO

18/06/2010 di

Si parla di una tangente da 10.000 euro nelle inercettazioni contestate dalla Procura all’ex vicesindaco del Comune di Latina, Maurizio Galardo, medico della Asl e già assessore all’Università accusato di corruzione, truffa e falso. Lo rivela il quotidiano “Il Messaggero”.

Nella telefonata si parla della mazzetta di 10.000 euro chiesta dal vicesindaco alla ditta interessata a un appalto del valore di 40.000 euro. Al vaglio dell’accusa tutti i lavori commissionati, direttamente o indirettamente, da Galardo, tra i quali la realizzazione del parcheggio all’università. Secondo l’accusa il medico avrebbe regalato farmaci in campagna elettorale. Verifiche anche sui conti di alcuni eventi, come la manifestazione “E… state al Campus”.

  1. DA Il Tempo Latina: http://www.iltempo.it/latina/2010/09/18/1201194-affaire_galardo_procura_avanti.shtml

    Il sostituto procuratore Raffaella Falcione, ultimati da qualche tempo gli accertamenti, ha inviato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari al politico e ad altri dieci indagati. Gli undici hanno ora venti giorni di tempo per depositare memorie, dossier su indagini difensive e chiedere di essere interrogati, poi il magistrato potrà chiedere che vengano rinviati a giudizio. L’inchiesta prese il via dal ferimento a colpi di pistola di Saverio Ferretti, il 23 agosto 2008, da parte dell’infermiere Nicola Martinelli. Nel corso delle intercettazioni telefoniche, i carabinieri del Nucleo investigativo provinciale, se da una parte iniziarono a scavare su un giro notevole di spaccio di droga, dall’altra captarono una telefonata sospetta su un certificato medico chiesto a Maurizio Galardo, politico e medico di base, proprio per Martinelli. Ben presto vennero formulate ipotesi di truffe relativamente alle prescrizioni dei farmaci, di «raggiri» ai danni delle compagnie assicurative, di brogli sull’assegnazione delle pensioni di invalidità e di operazioni poco chiare portate avanti a Palazzo. Il sostituto Falcione ha ora chiuso le indagini sui farmaci e sugli appalti. Galardo, insieme alla figlia Giulia, all’ex moglie Maria Giovanna Giannantonio, titolare della farmacia «Santa Maria», al cognato Roberto Pennacchio, titolare della farmacia «Latina Est», alla sua dipendente Silvana Federici, e a Cinzia Crisano, Lidia Del Villano, Monia Rizzo e Ornella Lungo, che secondo gli inquirenti avrebbero avuto farmaci senza pagare il ticket pur non avendone titolo, vedendosi intestare le loro ricette a ignari invalidi di guerra, sono accusati di truffa ai danni del servizio sanitario nazionale. Galardo e la figlia Giulia, per le ricette «fasulle», sono inoltre indagati anche per falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. Sul fronte appalti, che a giugno ha portato il gip a disporre l’obbligo di firma in caserma per Galardo, l’ex vicesindaco è poi indagato, insieme all’imprenditore Antonio Amore per corruzione e insieme al dipendente comunale Silverio Polidoro per turbativa d’asta. Un eventuale processo si avvicina e sugli altri filoni investigativi l’inchiesta va avanti.

  2. Da Dimmi di più di La Provincia

    Una delle più grosse inchieste nel campo delle false certificazioni mediche e dei rimborsi gonfiati alle assicurazioni sta volgendo al termine. E’ stato infatti notificato a fine settembre l’avviso di conclusione di indagini preliminari per l’ex vicesindaco Maurizio Galardo per i due filoni delle ricette mediche ad invalidi di guerra cui non andavano i farmaci prescritti e dell’appalto dei lavori di sistemazione del parcheggio dell’Università. Si tratta dei due filoni per i quali Galardo si è visto notificare a giugno dai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria perché accusato di truffa aggravata ai danni del Servizio sanitario nazionale, falso e corruzione. Il provvedimento era stato firmato dal giudice per le indagini preliminari Lucia Aielli nell’ambito dell’inchiesta condotta dai militari dell’Arma e coordinata dai pubblici ministeri Raffaella Falcione e Maria Cristina Pigozzo. La notifica del 415 bis, ovvero della chisura dell’inchiesta, è stata già notificata ai legali del vicesindaco Andrea Nascani e Angelo Palmieri e ora scaduti i venti giorni di tempo dall’avviso, periodo nel quale l’ex vicesindaco può produrre memorie difensive o chiedere di essere interrogato dalla Procura, i titolari dell’indagine chiederanno il rinvio a giudizio anche per questi filoni. A quanto risulta è stata chiusa anche la tranche delle false certificazioni per le invalidità civili, anche se le notifiche non sono ancora arrivate ai due legali. A Galardo vengono contestati il falso e la truffa ai danni dello Stato per le ricette mediche intestate a persone cui poi non andavano i farmaci prescritti, e per la corruzione per la sua attività amministrativa per via delle deleghe all’Università con l’episodio contestato ed emerso dalle intercettazioni, di una somma che sarebbe stata chiesta per i lavori per il rifacimento del parcheggio in via Doria in cambio dell’agevolazione di una ditta compiacente. Accuse che il politico ha sempre rigettato ribadendo la sua innocenza ed avvalendosi dell facoltà di non rispondere anche nell’interrogatorio di giugno davanti al gip Aielli. Quel giorno i suoi legali hanno presentato una istanza specifica per chiedere la riunificazione delle inchieste e preparare una difesa globale, oltre questi due filoni l’inchiesta maggiore comprende infatti anche una truffa alle assicurazioni con molte ramificazioni e diversi indagati, affidata al pm Cristina Pigozzo e ed un giro di finte invalidità civili e pensioni in concorso con un altro medico con frode all’Inps. I legali aspettano l’arrivo di tutte le contestazioni per fare chiarezza in attesa della richiesta di rinvio a giudizio: nell’udienza l’ex vicesindaco ed assessore alla sanità potrà, carte alla mano, dire la sua verità.
    Ma.Vi.

  3. Da Dimmi di più di La Provincia2

    Un’inchiesta basata sulle intercettazioni telefoniche e ambientali, che ha permesso di ricostruire il modus operandi adottato da Maurizio Galardo per far entrare nel giro degli appalti pubblici un imprenditore edile romano.
    Almeno questa è la tesi sostenuta dalla Procura della Repubblica di Latina, che grazie alle «cimici» è riusciti ad ottenere la misura cautelare degli obblighi della firma» a carico del medico ed ex vice sindaco finito nel polverone per una serie di reati scovati man mano che gli investigatori andavano avanti con le indagini. A quanto risulta, la parte delle «ricette» è minoritaria: un giro di prescrizioni per 1800 euro che gli inquirenti considerano firmate da Galardo solo per acquisire consenso politico tra i suoi assistiti. Diverso lo scenario che si è aperto quando l’interesse dei Pm Raffaella Falcione e Raffaella De Pasquale, e soprattutto dei carabinieri del Nucleo investigativo di Latina, è andato all’attività amministrativa di Galardo per via delle deleghe all’Università. In particolare, ai lavori per il rifacimento del parcheggio in via Doria, ad uso dell’Università. Si va indietro all’Estate Campus 2008, organizzato da alcune associazioni di studenti. I vertici si rivolgono a Galardo per chiedere che fosse aggiustato il parcheggio. A questo punto, dalle intercettazioni emergerebbero contatti precedenti tra Galardo e questo imprenditore romano il quale più volte gli avrebbe prospettato ricompense, nell’inchiesta di parla di diecimila euro, se fosse riuscito ad ottenere qualche appalto. L’ex vice sindaco, allora, gli «rigira» questa possibilità di lavori. Chiede lumi a un tecnico comunale sulle modalità dell’appalto da 50mila euro. Alla gara vengono invitate cinque società, per gli inquirenti tre sono riconducibili all’imprenditore, le altre due trattano lavori per importi di molto superiori per cui non sono interessate. La parte più dura arriverebbe durante un incontro nello studio di Galardo tra lui stesso e alcuni tecnici per stendere i dettagli dell’appalto. Al termine dell’incontro gli apparati della Sala registrazione memorizzano una frase inequivocabile, a giudizio degli inquirenti, circa una determinata percentuale dei lavori e che viene riportata direttamente a Galardo. La frase che lo ha incastrato.

    17/10/2010

  4. spero solo non abbia più l’ardire di presentarsi candidato a qualunque cosa, anche al condominio……….