GALLO: “NEGATI I DOCUMENTI SULLE CANDIDATURE”

25/07/2007 di
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Luigi Gallo
candidato a sindaco con la lista "L’ALTRA LATINA", poi escluso dalla competizione.

 
di LUIGI GALLO 
 
"Continuano nei nostri confronti gli atti di ostracismo: «Il giorno 18 maggio
abbiamo presentato regolare richiesta alla commissione elettorale per avere
copia di tutti i fascicoli inerenti la presentazione di tutte le liste
partecipanti alle elezioni amministrative. Dopo 60 giorni con notevole ritardo,
la commissione ha voluto un incontro per dire che mi negavano l’accesso agli
atti in virtù della legge sulla privacy.

Infatti secondo la commissione in
una lettera di risposta datata 16 luglio 2007 , si noti bene, ben 60 giorni dopo
la mia richiesta, violando la legge sulla trasparenza che prevede risposte in 30
giorni, hanno negato l’accesso ala documentazione presentata da ciascuna lista
per le elezioni, perché secondo la dicitura riportata sui moduli delle
sottoscrizioni, i sottoscrittori sono stati informati che i loro dati potevano
essere utilizzati per le sole finalità previste dal T.U.  del 16 maggio 1960 n.
570 e dal D. l.vo 18 agosto 2000 n. 267, quindi i dati non possono essere resi
pubblici.

Peccato che la stessa legge sulla Privacy da loro invocata,
all’art. 65 prevede che i dati personali, ivi compresi quelli dei sottoscrittori
delle liste elettorali, possono essere invece comunicati se non addirittura in
alcuni casi diffusi con le dovute precauzioni.

Qui arriviamo al dunque,
giacchè la commissione Elettorale di Latina mi ha sostanzialmente detto che
se proprio ci tenevo, potevo fare ricorso per avere i documenti richiesti;
peccato che questa risposta sia avvenuta talmente tardi da non farmi rientrare
con i termini del ricorso contro la decisione presa nei confronti della mia
lista.
Ciò che apre molti dubbi sull’operato della commissione Elettorale di
Latina è la superficialità con cui è stata trattata la cosa.
Il garante
infatti già nel 2003 rispondendo proprio ad una commissione elettorale  ha
dichiarato LEGITTIMO l’accesso, addirittura di un  semplice elettore, ai
documenti amministrativi riguardanti la presentazione delle liste dei
candidati.

Esiste infatti uno specifico parere (consultabile comodamente
attraverso il sito www.garanteprivacy.it – sezione news
letter marzo 2003 ) fornito dal Garante della Privacy alla commissione
elettorale di un’altro comune, che scrupolosamente, si è presa il disturbo di
contattare la predetta Autorità al fine di ricevere un parere sulla richiesta
di  un cittadino che, nella sua semplice qualità di elettore, aveva chiesto di
accedere agli atti relativi alla presentazione delle liste dei candidati per il
rinnovo del consiglio comunale per accertare la regolarità delle operazioni
elettorali.
 
Ebbene  l’Autorità, pur riconoscendo che i documenti ai quali si
richiedeva l’accesso, potevano contenere anche dati "sensibili" idonei a
rivelare le convinzioni politiche dei sottoscrittori delle liste, ha comunque
precisato che la legge n. 675/1996 consente alle pubbliche amministrazioni di
comunicare all’esterno anche questo genere di informazioni purché ciò realmente
necessario per determinate finalità di interesse pubblico.
 
Finalità, tra le
quali rientrano, in particolare, anche quelle relative all’applicazione della
normativa sull’accesso ai documenti amministrativi e quelle connesse
"all’applicazione della disciplina in materia di elettorato attivo e passivo e
di esercizio di altri diritti politici" (artt. 8, comma 4 e 16, comma 1, decreto
legislativo. n. 135/1999). Alla luce di quanto sopra la mia richiesta era e
resta del tutto legittima al di là della diversa ed alquanto soggettiva
interpretazione della legge da parte della commissione elettorale, che pure
stiamo approfondendo nelle sedi opportune anche con la richiesta di intervento.
Alla luce di tutta questa vicenda, visti i ridicoli risvolti a cui stiamo
assistendo, sorge spontaneo un dubbio, o la commissione elettorale non è
all’altezza del suo compito, visto che ha risposto fuori dai termini di legge
alle richieste inoltrate, e che superficialmente non è andata neanche a
verificare sul sito del Garante la possibilità di dare accesso agli atti, oppure
c’è stata la volontà di non permettere alla mia lista di fare ricorso negando
gli strumenti  per farlo.
Tuttavia i dubbi sulle liste ammesse sono molti,
anzi aumentano anche perchè c’è la reale possibilità, confermata da persone che
stanno valutando di sporgere denuncia, che tra i sottoscrittori ci siano persone
ignare di aver sottoscritto le liste stesse. Di conseguenza tutto l’iter delle
elezioni sarebbe completamente falsato…

È sempre più forte il sospetto che
questo atteggiamento sia teso a nascondere irregolarità nelle altre liste, che
non sono state "notate" come più di qualcuno sostiene, e conferma la denuncia
fatta prima delle elezioni, che nel caso della lista L’altra Latina siano stati
usati due pesi e due misure nel giudicare gli atti".

 
  1. Latina elezioni, primo turno. Un risultato discutibile
    Intimidazione, denuncia di brogli elettorali. 3000 schede annullate
    I cittadini di Latina sono tornati poi alle urne domenica 10 e luned

  2. Ho letto con attenzione la lettera ed i commenti. Personalmente ritengo che escludere qualcuno dalal competizione elettorale, per qualsiasi ragione lo si faccia e segno di debolezza democratica. Personalmente non ho le stesse simpatie politiche di Gallo, anche se

  3. Se qualcuno viene escluso da qualche competizione i motivi ci sono e magari sono anche scritti , abbaiare alla luna non serve a nulla , se uno