Cassa integrazione alla Findus, i sindacati protestano

«Come purtroppo si temeva, la Findus di Cisterna ha annunciato nella giornata di mercoledì la cassa integrazione per 108 dipendenti a zero ore per la settimana prossima (18-24 febbraio). Una decisione che dimostra la mancanza di strategia e di prospettiva di un’azienda, la più grande del settore alimentare della provincia di Latina, che continua a navigare a vista e a variare di settimana in settimana le proprie posizioni». Così in una nota congiunta la segreteria della Flai Cgil di Latina e la Rsu.

«La comunicazione – continua la nota – è avvenuta con un tempismo e modalità piuttosto singolari: via fax alle organizzazioni sindacali territoriali, nonostante la Rsu fosse presente nello stabilimento: dopo poche ore i lavoratori che staccavano dal primo turno hanno trovato direttamente le lettere di sospensione dal lavoro in portineria! Fermo restando che la procedura di cassa è aperta da maggio del 2012 e quindi l’azienda poteva farne uso, quello che invece è contestabile ed esecrabile è la ormai solita impropria prassi con cui agisce la Findus. Non solo non c’è stata l’informazione preventiva prevista dall’accordo siglato presso la Regione Lazio di cui la stessa Regione si era fatta garante, ma non si è ritenuto nemmeno di informare le organizzazioni sindacali sulle motivazioni che hanno spinto l’azienda a ricorrere allo strumento della cassa integrazione e sulle modalità di scelta dei lavoratori che saranno sospesi».

«Non ci presteremo a questi giochetti – conclude la nota – e non tollereremo ancora che si continui a fare strame delle regole e dei diritti dei lavoratori. Questo ennesimo comportamento antisindacale dell’azienda verrà inserito nei ricorsi giudiziari in corso e verranno valutate tutte le iniziative anche di lotta da intraprendere».