BRACCIANTI INDIANI MANIFESTANO PER DIRITTI E LEGALITÀ

29/05/2010 di

Cinquecento lavoratori indiani occupati in agricoltura nelle campagne
dell’Agro Pontino, di Roma, Viterbo, Rieti e Terni hanno manifestato oggi per le vie
del centro di Latina per protestare contro lo sfruttamento e il lavoro nero e per
chiedere il pieno rispetto dei diritti del lavoro e di cittadinanza.

La manifestazione è terminata in piazza della Libertà, dove si
è tenuto un comizio al quale hanno preso parte alcuni lavoratori indiani, il
segretario della Cgil di Roma e Lazio Claudio Di Berardino, quello della Camera del
Lavoro di Latina Salvatore D’Incertopadre e il Segretario generale della Flai-Cgil
Stefania Crogi.

In mattina, invece, una delegazione di manifestanti è stata ricevuta dal Prefetto di
Latina, a cui è stato illustrato un documento politico con le proposte sindacali per
stroncare il lavoro nero in provincia di Latina e per favorire il miglioramento di
vita e di lavoro dei lavoratori extra-comunitari occupati in agricoltura. Tra gli
interventi richiesti c’è, in particolare, quello dell’istituzione dell’osservatorio
territoriale contro le discriminazioni e di un Tavolo presso la Prefettura per la
verifica dell’applicazione delle tariffe contrattuali e delle normative a tutela dei
lavoratori stagionali.

Il sindacato richiede, inoltre, che sia monitorato il fenomeno del lavoro nero e del
caporalato, che siano avviati dei piani in insediamento abitativo di concerto con i
singoli Comuni della zona e che siano facilitate le pratiche per il ricongiungimento
familiare.

Da Latina, afferma a margine della manifestazione il segretario generale della Flai-Cgil Stefania Crogi,
«si è alzata oggi una grande richiesta di legalità e di diritti». Le istituzioni,
aggiunge, «sanno che cosa avviene nelle campagne e come vengono trattati i lavoratori
indiani eppure si sono sempre ed esclusivamente concentrate nella caccia allo
straniero da rimpatriare».

Adesso, però, rileva la sindacalista, «non possono più fare finta di niente e devono
ascoltare la voce di questi lavoratori dando vita a delle politiche reali di
contrasto al lavoro nero se non vogliono presentare il fianco a chi si arricchisce
con l’illegalità e lo sfruttamento».