Ater, si è dimesso Gianfranco Sciscione

23/01/2013 di
sciscione_gianfranco

Dopo la perquisizione della Guardia di Finanza nella sede dell’Ater di Latina oggi si è riunito il Cd. Durante la riunione, il presidente Gianfranco Sciscione ha rassegnato le dimissioni, come impone la legge, in prossimità delle prossime elezioni.

“Nel corso della riunione – si legge in una nota – il presidente uscente ed il CdA dell’Ater di Latina, in seguito alla verifica in corso da parte degli organi della Guardia di Finanza, hanno espresso la loro solidarietà al direttore Generale Paolo Ciampi, all’ingegnere Riccardo Roco ed al geometra Benito Silvi, i tre indagati. L’auspicio è che la magistratura faccia celermente massima chiarezza, al fine di permettere a questo Ente, di continuare con serenità, lo svolgimento della propria attività a favore degli inquilini assistiti e, di poter prendere decisioni in merito alle soluzioni future delle problematiche abitative delle fasce più bisognose, in un momento particolare della situazione generale di “vacatio” della Regione Lazio”.

“L’Ater, ha come compito principale, la realizzazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, con i relativi servizi, nei comuni ad alta tensione abitativa, è propensa ad impegnarsi, con i comuni della provincia, per trovare soluzioni, condivise, per il recupero degli immobili, nell’ottica di favorire migliori condizioni abitative per le persone meno abbienti – ha affermato Gianfranco Sciscione –  E’ in quest’ottica che questo CdA ha operato in questi mesi,  il nostro team ha cercato di operare in modo tempestivo e trasparente, la speranza è che in futuro non ci siano battute di arresto e, si prosegua per la strada intrapresa a beneficio degli utenti”.

I reati ipotizzati dalla Procura, a carico di due tecnici e un dirigente dell’Ater, sono di abuso d’ufficio e turbativa d’asta. I finanzieri sono entrati negli uffici ieri mattina e ne sono usciti a tarda notte, dopo aver sequestrato alcuni faldoni.

  1. Toglietemi una curiosità: in questi ultimi anni chi ha gestito politicamente l’Ater?

  2. La magistratura dovrebbe anche verificare se chi ci abita ne ha reale diritto, se il canone di affitto e davvero adeguato ai redditi famigliari dichiarati, e quante persone realmente occupa questi alloggi.
    Ci sono centinai di famiglie che ne hanno diritto e che dovrebbero pagare un canone adeguato (ma che spessissimo neanche pagano). E poi ci sono centinaia e centinaia di famiglie che non hanno nessun diritto di vivere in alloggi popolari ma che hanno “ereditato” o peggio ancora entrati abusivamente “pagando” l’uscita del precedente occupante sorpassando tutta la graduatoria. Insomma se ad una persona viene assegnata una casa popolare se la passeranno di padre in figlio ( anche se il figlio non ne avesse bisogno) senza riconsegnarla mai al comune in modo da poterla riassegnare a chi ne ha realmente bisogno.

  3. Stessa cosa per le case del comune date ai soliti ricchi. 7 euro al mese 80 metri quadrati.

  4. politici del cavolo messi lì solo per essere stati trombati alle elezioni regionali: difficilmente sentiremo ancora parlare di costui…… se non in qualche aula di tribunale

  5. citta nuove :progetto morto sul nascere !!!
    si proponevano ad alternativa ma si son rivelati uguali al vecchio sistema…..
    Renata come son lontani i tempi di via Margutta !!!
    tutto tutto niente niente
    il vs cetto lachiunque