PROVINCE IN RIVOLTA: PIU’ AUTONOMIA O FUORI DAL LAZIO

12/05/2010 di

Riprende quota la rivolta delle province del Lazio contro
Roma. «La Regione Lazio, così com’è, con un forte squilibrio tra gli interessi di
Roma e quelli del resto delle province, non ci va bene», hanno detto oggi chiaro e
tondo i presidenti di quattro province del Lazio (tutte tranne Roma) che si sono
incontrati oggi nella Capitale per fare il punto sulle strategie da mettere in campo
«per una maggiore autonomia e un riequilibrio delle risorse con la Capitale».

Dopo aver percorso «le strade ordinarie» il presidente della provincia di Latina, Armando
Cusani, di Viterbo, Marcello Meroi, di Rieti, Fabio Melilli e di Frosinone, Angello
Iannarilli prospettano, come «ultima ratio la possibilità di costituire una regione
senza Roma, attraverso il referendum».

A capeggiare il malcontento delle province era stato nei giorni scorsi il presidente
della Provincia di Frosinone. Oggi, la sua iniziativa ha trovato il sostegno di altre
quattro province del Lazio. «Chiederemo un incontro formale alla presidente
Polverini, a cui parteciperà anche il presidente della Provincia di Roma Nicola
Zingaretti – ha annunciato Melilli – per vedere come costruire insieme un modello di
regione diverso dal passato. Il Lazio latita da troppi anni sul tema del Titolo V e
del federalismo. Ci sono modelli regionali che si stanno evolvendo soprattutto nel
nord del Paese e noi non crediamo che questo possa non riguardare il Lazio. Va
coinvolto il consiglio regionale.».

Per Iannarilli, accompagnato all’incontro anche dall’ assessore provinciale di
Frosinone al Riordino istituzionale, Giuseppe Paliotta, «non è colpa della Polverini
è un malcontento che ci portiamo dietro da anni. Adesso i presidenti alzano la testa
e dicono insieme basta con questo Lazio romanocentrico».

«Teniamo a sottolineare che non stiamo facendo una battaglia di quattro colleghi
contro la provincia di Roma – ha detto Meroi -. Zingaretti deve essere coinvolto e
crediamo che abbia le nostre stesse posizioni. Il problema di Roma Capitale esiste.
Per questo credo che sia necessario coinvolgere tutti i sindaci in una battaglia
istituzionale».

«Noi immaginiamo un percorso su due livelli – ha detto Cusani -: in primis
chiederemo un incontro con la presidente Polverini e le chiederemo di costituire un
tavolo dei presidenti delle province per realizzare il decentramento e un
riequilibrio delle risorse tra Roma e le altre province; parallelamente, però, poichè
siamo un pò scettici per le esperienze passate, metteremo in campo un processo per
capire cosa pensano le popolazioni attraverso i sindaci. L’ultima ratio è l’articolo
132 della Costituzione che prevede la possibilità di costruire una nuova regione
attraverso un terzo dei consiglieri comunali in rappresentanza di pari popolazioni».