Tumori alla Goodyear, un documentario sulla storia della fabbrica

17/01/2013 di
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Oltre duecento operai morti di tumore, decine di malati per neoplasie, più di 150 sostanze cancerogene utilizzate. E’ il tragico bilancio dello stabilimento italiano della Goodyear che continua a contare vittime dopo 13 anni dalla chiusura sullo sfondo di due processi penali ancora in corso per omicidio colposo plurimo e lesioni plurime aggravate.

Nel 1965 la Goodyear, multinazionale americana leader nella produzione degli pneumatici, approda in provincia di Latina, a Cisterna. Per decenni è il simbolo del progresso e dell’industrializzazione di un territorio prevalentemente agricolo, ma lascerà sul campo centinaia di vittime. In fabbrica gli operai respirano veleni, polveri di nero fumo, solventi, vernici, pigmenti e talco. La loro sola divisa è una tuta blu fornita dall’azienda. Non usano mascherine né dispositivi di protezione e non sanno nulla della pericolosità delle sostanze chimiche che quotidianamente maneggiano.

La Goodyear si rivela presto una fabbrica che semina morte. Una delle tante sparse per l’Italia. Ad oggi si stimano oltre 200 vittime tra gli operai che lavoravano ogni giorno respirando i veleni del ciclo di produzione delle gomme. Un numero destinato ad aumentare ancora, visto il lungo periodo di latenza di molte patologie tumorali.

E’ la storia di una strage silenziosa sullo sfondo di due processi penali ai vertici della Goodyear per omicidio colposo plurimo e lesioni plurime aggravate.

“Happy Goodyear” racconta tutto questo, nel tentativo di fare luce su una pagina oscura della nostra storia recente che rischia di essere dimenticata. L’uscita del documentario, prodotto da Soulcrime, è prevista alla fine di marzo 2013.

Un documentario di Elena Ganelli e Laura Pesino. Regia:Francesco Menghini, produzione creativa: Adriano Chiarelli. Il trailer: http://vimeo.com/56106525

  1. Dopo gli americani poi è arrivato il napoletano della peggiore specie…
    Ha preso soldi pubblici per la riconversione del sito iniziando nel 2003 i lavori di bonifica affidando i lavori ad una ditta con cui sono ancora in corso contenziosi.
    Ha “venduto” tutto quello che poteva vendere dalle attrezzature rimaste in loco ai rottami ferrosi ai cavi degli impianti elettrici e tant’altro.
    Ha comprato , sempre con soldi pubblici, apparecchiature ed impianti che poi ha fatto sparire.
    Ha sballottato gli ex operai della goodyear tra un azienda ed un’altra ed il tutto condito da CISG ( soldi pubblici).
    Ed ora la Meccano Aeronautica (ex GoodYear) è fallita!
    Ma il sito di chi è ora? della curatera fallimentare? della Cordusio? dell’imprenditore?
    W l’Italia!!!!

  2. Altra triste storia della multinazionale di turno che viene, sfrutta territorio, finanziamenti e và via tranquillamente lasciando una scia di morti, strutture (in amianto) da bonificare e famiglie senza reddito.Tutto al cospetto di istituzioni compiacenti (chissà perchè!!!) o incapaci di contrastare ?
    MAHHH…….
    fiore simbolico per chi si alzava tutte le mattine ed andava ad avvelenarsi, per poter sfamare famiglie e che ora non c’è più!!!
    cetto

  3. Noi siamo li di fronte…. speriamo bene….

    Speriamo che il prossimo documentario non si intitoli

    happy hydro slim………………………………… . . . . . .

  4. più che d’accordo Cinico! Ecco perchè è necessario votare il MoVimento 5 stelle.