Di Giorgi: non prenderemo i rifiuti romani

16/01/2013 di
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Il sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi annuncia battaglia contro il decreto del ministro Clini. «Ci batteremo a livello legale e civile affinchè i rifiuti di Roma non vengano sparsi sui territori delle altre province», dice all’Adnkronos Di Giorgi, all’indomani del provvedimento licenziato dal commissario per l’emergenza rifiuti a Roma, prefetto Goffredo Sottile, in cui vengono indicati i siti dei 4 impianti tmb, tra cui Castelforte, in provincia di Latina, che accoglieranno i rifiuti indifferenziati prodotti nella Capitale.

«Abbiamo partecipato al Consiglio provinciale – spiega il primo cittadino – Tutti i sindaci, all’unanimità, hanno espresso contrarietà al decreto del ministro Clini. Il Comune di Latina sta preparando il ricorso».

«Sicuramente il commissario Sottile fa bene a precisare che i quattro siti indicati sono relativi ad impianti di tmb e non alle discariche – aggiunge Di Giorgi – ma il problema è legato al fatto che non viene spiegato i residui del trattamento dove vanno a finire: se vengono portati a Malagrotta, come il ministro ha detto in varie interviste, oppure nelle discariche di prossimità. È questo il nodo che non è stato sciolto».

Secondo Di Giorgi, questo aspetto non è stato affrontato nel decreto del ministro Clini «perchè riportare i residui a Malagrotta comporterebbe dei costi enormi, è impossibile che avvenga. E poi come si fa a sapere, una volta trattati, quali sono i rifiuti di Latina, Frosinone, Rieti o Roma?».

Dopo il sindaco di Viterbo, Giulio Marini, anche Di Giorgi lancia l’allarme per Latina: «In questo modo anche noi rischiamo di andare in emergenza. Mi batterò affinchè il problema dei rifiuti di Roma venga risolto a Roma e non nelle altre province. Siamo pronti a scendere in piazza».

  1. I rifiuti sono un problema complesso e allo stesso tempo un gran paradosso.
    La questione dei rifiuti romani è veramente assurda, pero’. Roma è sommersa dai rifiuti, chiede indistintamente a tutte le province del Lazio un aiuto e noi che facciamo? La rivoluzione! Ma siamo soprattutto noi cittadini del Lazio che ogni giorno andiamo a Roma per lavorare, studiare all’Università, siamo noi che ci facciamo curare negli ospedali della capitale. Lavoro, istruzione e salute producono rifiuti, gli stessi rifiuti che noi non vogliamo! Roma ci accoglie e noi le giriamo le spalle! Ma Roma, il Lazio, L’Italia siamo NOI! Quando impareremo ad aiutarci e a risolvere i problemi insieme forse diventeremo una società civile, fino a quel momento i veri rifiuti siamo noi!