PDL: IMPROBABILE LA PONTIDA LAZIALE

02/05/2010 di

«Concordiamo pienamente con le dichiarazioni rese dal presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto. In riferimento alle ricostruzioni fuorvianti di questi giorni rispetto ad una improbabile ‘Pontidà laziale che stanno alimentando polemiche prive di ogni fondamento, appare d’obbligo fare alcune precisazioni. La necessità di un coinvolgimento maggiore delle province nelle scelte strategiche che riguardano il Lazio è certamente un tema ineludibile al quale nessuno può più sottrarsi. I territori laziali sono stati per anni mortificati da politiche sciagurate che hanno determinato uno sviluppo disarmonico, creando vere e proprie sacche di povertà sociale ed economica. La scelta di dotare la città di Roma di nuovi poteri amministrativi che possano consentirle di essere al pari delle grandi capitali d’Europa è senza dubbio la risposta migliore all’esigenza di una maggiore governabilità. I decreti di attuazione, attesi nei prossimi mesi, daranno sostanza ad una riforma sulla quale ci si confronta da anni in tutte le sedi istituzionali
possibili». Lo comunicano, in una nota, i coordinatori provinciale del Pdl Giulio Marini, coordinatore del Pdl Provincia di Viterbo, Claudio Fazzone, coordinatore Pdl Provincia di Latina, Angelo Maria Cicolani, coordinatore Pdl Provincia di Rieti.

«Accanto a questa, occorre però definire un percorso che sappia valorizzare in modo appropriato le tante risorse culturali, sociali ed economiche presenti nell’hinterland della capitale e nelle altre province laziali – prosegue la nota – Se Roma cresce, allora devono poter crescere anche le altre province in modo sinergico ed omogeneo. Abbiamo davanti una sfida importante come quella del federalismo fiscale, sulla quale il nostro Governo ha scommesso da tempo, come forma più adatta sulla quale organizzare uno Stato più snello e con meno burocrazia.

Federalismo vuol dire maggiore autonomia dei localismi ed è questo ciò che noi rivendichiamo. Nel Lazio spira un forte vento di cambiamento e di riforme. Il presidente Polverini è stato eletto dal popolo per risolvere i tanti problemi e le emergenze che la nostra regione si porta dietro da decenni e che si sono fortemente aggravati negli ultimi cinque anni di gestione disastrosa da parte della sinistra. Il presidente Polverini ha avuto la lungimiranza di scommettere sin dall’inizio sulle province laziali, iniziando la propria campagna elettorale proprio da queste. I risultati straordinari sono sotto gli occhi di tutti. Siamo convinti di essere sulla strada giusta, ed i primi passi del nuovo governo regionale ne sono la dimostrazione, al di là di polemiche pretestuose che mirano solo a far ottenere qualche incarico in più. Quello che vogliono i cittadini è ripensare a nuove politiche sul lavoro, sullo sviluppo delle Pmi, sull’ambiente e sulla sanità, che sappiano mettere al centro l’individuo ed abbiano anche una forte connotazione territoriale.Questo vuol dire
fare una rivoluzione copernicana del modo di governare il Lazio. Noi siamo certi che tutto questo sarà possibile, senza bisogno di alcun processo secessionista, grazie ad una classe dirigente in grado di affrontare le sfide che abbiamo davanti e ad un presidente che ha dimostrato in questi mesi di considerare tutti i cittadini laziali nello stesso modo e che è amata dal popolo di Roma e di tutte le Province».