Giornalisti senza stipendio, Ciociaria Oggi in sciopero
Sciopero ad oltranza di giornalisti e personale di Ciociaria Oggi, il quotidiano diffuso della provincia di Frosinone. Da martedì il giornale potrebbe non essere più in edicola. La protesta è stata annunciata stasera con una nota diffusa dal personale della testata. I dipendenti – giornalisti, grafici, fotografi, segretarie e personale amministrativo -, da cinque mesi senza paga, hanno deciso di scioperare da dopodomani pomeriggio per protestare contro il mancato pagamento degli stipendio arretrati, non corrisposti dall’imprenditore pontino Armando Palombo, che a maggio ha rilevato le quote della ‘Nuova Editoriale Oggi Srl’ dopo che erano state sequestrate dalla Procura della Repubblica per un’indagine riguardante i fondi per l’editoria. Il futuro di ‘Ciociaria Oggì sembra davvero incerto.
È il primo sciopero a oltranza dopo venticinque anni di presenza in edicola. Il personale fa tre richieste precise: che siano pagati almeno un paio di stipendi, che venga stabilito un piano di rientro dei compensi arretrati e che ci siano impegni scritti sulla regolarità delle retribuzioni a partire dal prossimo anno. «Se questo non avverrà annunciano i giornalisti in una nota siamo pronti a far chiudere il giornale. Perché dovremmo continuare a lavorare gratis mentre i ricavati delle vendite e delle pubblicit à finiscono nelle tasche dell’editore?». Stessa situazione sta vivendo il quotidiano Latina Oggi, dello stesso editore, che però continua a uscire regolarmente nonostante i mancati pagamenti.
L’INTERVENTO DI STAMPA ROMANA. L’Associazione stampa romana da mesi sta pazientemente e responsabilmente seguendo le vicende della NEO Srl, società editrice dei quotidiani Ciociaria Oggi e Latina Oggi, reduci dalla fallimentare gestione Ciarrapico che l’ha portati sull’orlo del fallimento. Grazie all’intervento del sindacato ai colleghi giornalisti sono state pagate almeno una piccola parte delle spettanze arretrate accumulate fino ad oggi. Proprio in queste ore sono stati aperti due tavoli di confronto tra le parti, più volte sollecitati dall’Asr e dagli altri sindacati, per arrivare a un accordo che, garantendo la sopravvivenza delle testate, riconosca anche i diritti dei lavoratori dipendenti e dei collaboratori. Il segretario dell’Asr, Paolo Butturini, contattato dalla minoranza del Comitato di redazione delle due testate aveva espresso parere negativo ad una irresponsabile dichiarazione di sciopero a oltranza in presenza di una trattativa con le controparti Fieg e Azienda. Nonostante la dissociazione, anche della redazione di Latina Oggi, un gruppo di redattori di Frosinone ha deciso comunque di mettere in atto questa estrema forma di protesta. Il conflitto è un mezzo non un fine e lo scopo principale di un sindacato è la tutela dei posti di lavoro. Ribadendo la propria dissociazione da una decisione che divide i lavoratori e minaccia di far fallire l’ultimo tentativo di accordo in favore dei giornalisti, l’Asr afferma che tutelerà il diritto costituzionale di sciopero contro ogni azione unilaterale dell’Azienda. L’Asr si appella, tuttavia, al senso di responsabilità dei colleghi di Frosinone dei quali comprende il disagio e l’irritazione e chiede loro di sospendere l’agitazione restituendo l’unità al sindacato nonché di sedersi domani insieme a Cgil, Cisl e Uil al tavolo della trattativa per ricercare tutti insieme uno sbocco positivo a questa dolorosa vicenda. L’Asr diffida manovratori più o meno occulti dal soffiare sul fuoco di una protesta senza sbocchi che finirebbe per danneggiare esclusivamente i lavoratori.
Piena solidarietà a tutti i giornalisti e colleghi collaboratori di Ciociaria Oggi
niente di nuovo per chi li conosce, piena soliodarietà per i giornalisti
Solidale con chi lavora ed ha diritto allo stipendio, ma il governo non c’entra niente? magari non sono stati pagati i finanziamenti che lo stato elergisce a tutti i giornali? Voi soltanto siete in grado di saperlo!
Complimenti all’imprenditore che ha rilevato il gruppo editoriale ( Famiglia Palombo ). Il buon Andrea, rampollo della succitata famiglia, come mai non si adopera per far si che che dei lavoratori della nostra terra possano essere messi in grado di svolgere la loro professione in maniera dignitosa? invece di far finta di fare politica ( es. il gazebo che si trova affianco allo stadio: ma lo paga l’IMU?) oppure di celebrare nozze tipo beautiful al lido di latina chiudendo praticamente l’accesso ai pedoni nel piazzale loffredo il 22 Luglio del c.a., con tanto di municipale ecc…fanfare, traffico bloccato e stampa al completo servizio, non potrebbe fare qualcosa di concreto per la nostra terra, ad esempio non percepire più lo stipendio da consigliere comunale, dare le dimissioni e tornare a fare l’imprenditore rampollo? nessuna ne sentirà la mancanza.
Mi spiace nessuna solidarietà ai giornalisti..branco di pecore…sono solo pentole di fagioli…incapaci di portare questo finto imprenditore in tribunale…si portino le buste paga insolute in tribunale e si faccia dichiarare il fallimento a questo quotidiano. Analoga situazione a Latina Oggi due anni di insoluti, poi hanno pagato una mensilità e si sono fermate le proteste….VERGOGNA!!! E c’è anche chi scrive articoli gratis pur di continuare…roba da matti….
in pompa magna tutti a ringraziarlo quando ha rilevato il giornale. E ora? Da qualche parte una bella foto in prima pagina di uno che non paga gli stipendi ma che fa la bella vita ce la vogliamo mettere? Oppure ci mettiamo solo i poveracci?Scriveteli questi nomi! Non abbiate paura!!! O non vi meravigliate se vi chiamano servi. Gente che gira con l’autista…si fa bella alle inaugurazioni…e poi affama i dipendenti. Vergogna!
LE PECORE SI SONO SVEGLIATE…VEDREMO….