Economia, lavoro e servizi: tutti i dati di Latina

06/12/2012 di
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A causa della crisi imprenditoriale e del ristagno occupazionale, che dopo la crescita del 2010 non mostra grandi segnali positivi nel 2011, si rileva un peggioramento della situazione economico-finanziaria delle famiglie e delle imprese pontine, evidenziato dall’aumento del ricorso al credito e dalle maggiori difficoltà di pagamento. La domanda estera, tuttavia, continua a svolgere un importante ruolo a sostegno dell’economia pontina: Latina si riconferma un grande centro esportativo del Lazio, soprattutto nel settore manifatturiero ad alto contenuto tecnologico. Ecco i dati del rapporto Eures riferiti a Latina.

Imprenditoria in crisi – Latina è la provincia che nel 2011 ha registrato in termini relativi la più forte riduzione del numero di imprese attive rispetto all’anno precedente (-0,9%, pari a –455 unità), attestandosi l’ammontare complessivo a 47.457 imprese. La crisi dell’imprenditoria e la riduzione del numero delle imprese attive si evidenzia anche nel mercato del lavoro, con una riduzione di circa 4.000 lavoratori autonomi. I decrementi più significativi hanno interessato le imprese del comparto agricolo (-4,1%, pari a -459 unità), le attività finanziarie e assicurative (-2,1%, pari a -24 unità) e il settore manifatturiero (- 1,6%, pari a -63 unità). Ciononostante, la struttura produttiva dell’area pontina rimane legata al settore agricolo che nel 2011 assorbe, dopo il commercio (28%), il maggior numero di imprese attive (22,7%). Seguono, con valori più contenuti, il settore delle costruzioni (13%) e il manifatturiero (8,1%). Le imprese “rosa” sono particolarmente colpite dal clima di incertezza e instabilità che caratterizza il tessuto produttivo pontino, subendo nell’ultimo anno un decremento dell’1,1%, in controtendenza rispetto al dato regionale (+0,4%). anche a Latina tra il 2010 e il 2011 aumenta il numero di imprese cessate e iscritte nello stesso anno (+23%), sebbene il dato pontino sia molto più contenuto rispetto a quello segnalato nel resto della regione (+106% nel Lazio).

Aumentano le difficoltà finanziarie delle imprese – Si riducono anche i finanziamenti alle imprese a causa dell’aumento dei vincoli bancari alla concessione dei crediti: tra Giugno 2011 e Giugno 2012 registrano una dinamica negativa, contraendosi dell’1,6% (-3,1% se si fa riferimento alle sole realtà imprenditoriali di piccole dimensioni), ma è soprattutto boom dei prestiti in sofferenza, che tra il 2010 e il 2011 aumentano dell’86,3% (l’incremento più elevato tra le province laziali). Cresce anche il tasso di insolvenza, che, dopo un aumento di 7,1 punti percentuali rispetto allo scorso anno, si attesta nel 2011 al 17,1%, il valore più alto a livello provinciale.

In calo il disavanzo commerciale… e Latina si conferma un importante polo esportativo – Nel 2011 il saldo della bilancia commerciale mostra un disavanzo di 115 miliardi, in calo rispetto all’anno precedente (-306 miliardi), dovuto alla forte crescita dell’export pontino nell’ultimo anno (+12,6% rispetto al +1,5% del 2010) e a un incremento più contenuto delle importazioni (+5,3% rispetto al +10,3% del 2010). L’export è sostenuto prevalentemente dal settore farmaceutico (per 1,5 miliardi, +421,9%) e chimico-medicinale (per 256 milioni, +13,2%). Le importazioni pontine nel 2011 riguardano prevalentemente il comparto petrolifero (+214,5%, pari a +256 milioni) e farmaceutico (+32,5%, pari a 337,7 milioni), a fronte di un calo dei prodotti chimici (-42%, +392,6 milioni). La propensione all’export (28,4%), cresciuta di 5 punti percentuali rispetto al 2010 (23,4%), rimane ampiamente al di sopra della media nazionale (10,1%), confermando il forte ruolo che svolge la domanda estera a sostegno dell’economia.

L’export pontino è soprattutto high-tech – La provincia di Latina si distingue per i migliori risultati nella vendita di prodotti ad alta tecnologia, superando sia per ammontare delle esportazioni (71% nel 2011), sia per indice di specializzazione (1,8) tutte le altre province laziali. Le esportazioni ad alto contenuto tecnologico riguardano prevalentemente i prodotti farmaceutici di base e preparati (65,7% nel 2011) e, con percentuali molto più esigue, apparecchi informatici, elettronici e ottici (3,4%) e veicoli spaziali (0,5%).

Peggiora la situazione finanziaria delle famiglie – Il reddito medio familiare, a causa delle scarse possibilità occupazionali offerte dal territorio, mantiene il trend negativo cominciato nel 2008 (-1,1% nel biennio 2008/2009 e 2009/2010 e -0,1% tra il 2010 e il 2011) attestandosi nel 2011 a soli 26,3 mila euro (35 mila nel Lazio, dichiarazioni Irpef 2011 per l’anno di imposta 2010). Anche il patrimonio medio familiare nel biennio 2009/2010 diminuisce del 2,5%, attestandosi a 307,9 mila euro; la dinamica negativa, tuttavia, è influenzata dalle sole attività finanziarie, che diminuiscono del 7%, a fronte di una sostanziale stabilità di quelle reali.

…e crescono i debiti – Aumenta invece l’esposizione al credito delle famiglie pontine, con il tasso di indebitamento che ammonta al 64,8% nel 2011 (+4,4% rispetto al 2010) e si segnala un forte incremento delle difficoltà di pagamento: gli impieghi in sofferenza nel 2011 crescono del 67,7% rispetto allo scorso anno, attestandosi mediamente a 1.013 euro (604 nel 2010). La tendenza all’indebitamento continua anche nel primo semestre del 2012: tra Giugno 2011 e Giugno 2012 l’ammontare complessivo di impieghi familiari aumenta infatti del 2% (+1,4% gli impieghi medi).

Stabile il quadro occupazionale – Il tasso di occupazione si attesta nel 2011 al 54,1%, dopo una marginale riduzione di 0,1 punti percentuali rispetto allo scorso anno. Lo scarto di genere sale a 27,4 punti percentuali (+2,6 punti rispetto al 2010; 69,7% per gli uomini e 40,5% per le donne). Si registra una forte crescita della cassa in deroga (+133,2%), a fronte di un calo delle ore di CIG ordinaria e straordinaria pari rispettivamente al -2,2% e al -15,9%. Secondo le stime Excelsior nel 2012 le assunzioni previste dalle imprese si ridurranno del 39,8% (-1.840 in valori assoluti) assorbendo solo il 12,3% dei disoccupati (erano il 19,1 nel 2011).

Disoccupazione in lieve discesa, ma aumenta l’inattività – Tra il 2010 e il 2011 Latina vede ridursi il numero dei disoccupati del 6,8% (-11.600 unità). Anche il tasso di disoccupazione scende di 0,8 punti rispetto al livello del 2010, attestandosi all’8,9%, con un gap di genere pari a 5,2 punti percentuali (8,1% per gli uomini e 9,8% per le donne). Parallelamente, il tasso di attività si riduce di 0,3 punti percentuali, pertanto la riduzione della disoccupazione è in parte attribuibile alla crescente inattività e non solo ai nuovi inserimenti occupazionali. Sul fronte giovanile, il tasso di disoccupazione per gli under24 raggiunge il livello minimo tra le province laziali, attestandosi al 18,2% e registrando un decremento di 16,4 punti percentuali rispetto al 2010. Il quoziente relativo ai middle-young (giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni) si attesta invece al 13,9% (-0,8 punti percentuali rispetto al 2010).

Mercato immobiliare in ripresa, soprattutto nel Capoluogo – Il mercato immobiliare a Latina mostra nel 2011 una sensibile ripresa (+5% le compravendite, passando dalle 5.191 del 2010 alle 5.448 del 2011), risultando l’unica provincia oltre Roma (+0,7%) a registrare una tendenza positiva e a trainare il leggero incremento regionale (+0,2%). È soprattutto il mercato immobiliare del Capoluogo a registrare i segnali più positivi con le compravendite che aumentano del 10,9% (da 1.382 a 1.532).

Popolazione in crescita e provincia più giovane – La provincia di Latina registra nel 2012 un aumento della popolazione residente (+0,9% così come nel Lazio), grazie al tasso di natalità più alto (9,8 nati ogni 1.000 residenti, contro 9,5 nel Lazio) e ampiamente superiore a quello di mortalità (8,3, rispetto al 9,4 regionale). A contribuire all’aumento della popolazione si registra inoltre una crescita più elevata della componente straniera (+10,4% tra il 2010 e il 2011 a fronte del +9% nel Lazio), anche se l’incidenza di quest’ultima sulla popolazione complessiva resta contenuta (6,8% a fronte del 9,5% regionale). Infine, Latina si caratterizza per la presenza di una popolazione più giovane rispetto alla media regionale (42 anni l’età media contro i 43,3 nel Lazio), testimoniata indirettamente dal basso tasso di vecchiaia (121,6 individui con 65 anni e oltre ogni 100 ragazzi fino a 14 anni, a fronte dei 142 nel Lazio).

È di nuovo emergenza incendi – Il fenomeno degli incendi boschivi nel Lazio nel 2011 ha presentato uno dei bilanci più pesanti degli ultimi anni (+179,6% gli ettari andati in fumo e +72% il numero degli incendi) e la provincia di Latina risulta il territorio più colpito con 3.957 ettari e 288 incendi (rispettivamente +209,4% e +41,9%). Anche analizzando la superficie media percorsa da ciascun incendio, Latina presenta il valore più alto (13,7 ettari per incendio), superiore alla media nazionale (8,8).

Latina leader regionale della raccolta differenziata (17,6%) ma gli obiettivi europei sono lontani… – La provincia di Latina registra nel 2010 la percentuale maggiore di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti prodotti insieme a Roma (17,6%, in entrambe le province rispetto alla media regionale del 16,5%) con un incremento del 3,9% rispetto all’anno precedente e una media di 101 kg pro capite di rifiuti raccolti in modo differenziato, evidenziando una buona riuscita di politiche volte alla salvaguardia ambientale, anche se risultano ancora molto distanti dagli obiettivi fissati dall’UE (che prevedevano la quota del 55% di raccolta differenziata nel 2010). Nella classifica dei comuni ricicloni stilata da Legambiente sono ben 4 quelli pontini (su 9 nel Lazio) a superare il 60% di raccolta differenziata: Sermoneta con il 67,6%, Campodimele (64,4%), Roccagorga (61,9%) e Lenola (60,9%).

Sicurezza stradale: in calo incidenti, morti e feriti – Nel 2009 la provincia di Latina registra segnali incoraggianti sul fronte della sicurezza stradale con un decremento del numero di incidenti stradali (-3,6%, da 2.129 a 2.052), dei feriti (-4,7%, da 3.419 a 3.257) e dei decessi (-4,4%, da 68 a 65 morti).

Cresce l’attrattività dei musei pontini – I musei statali situati nella provincia di Latina registrano nel 2011 l’incremento più elevato di visitatori tra le province del Lazio (+24% a fronte del +13,7% rilevato in media nel Lazio), passando da 100,3 mila biglietti staccati nel 2010 a 124,4 mila nel 2011, grazie soprattutto al forte aumento dei visitatori registrato dall’Abbazia di Fossanova (da 49,8 mila nel 2010 a oltre 68,8 mila nel 2011); in crescita anche gli introiti dei musei pontini (+20,1%).

Reati in aumento a Latina (+7%) e indice di rischio più alto per le violenze sessuali – La provincia pontina, con 25.906 reati denunciati nel 2011, presenta un forte incremento (+7%) rispetto al 2010 (+7,7% nel Lazio), segnalando una significativa dinamica di crescita della criminalità nell’ultimo decennio (+42% rispetto al 2000). In termini relativi Latina presenta un indice di rischio (47 reati denunciati ogni 1.000 abitanti) inferiore a quello regionale (55,2) ma non a quello nazionale (45,8). Aumentano i furti (11.813 nel 2011, pari a +4,4%), in particolare quelli in abitazione (+14%), le truffe e frodi informatiche (+26,2%), le rapine (+40,2%) e i reati di criminalità violenta con gli omicidi che passano da 4 a 6, i tentativi di omicidio da 24 a 31 e le violenze sessuali da 44 a 58 (+31,8%), registrando peraltro l’indice di rischio più elevato (10,5 ogni 100 mila abitanti, rispetto alla media regionale di 8,5).

SINTESI Rapporto 2012 sullo Stato delle Province del Lazio