Rapporto Eures, a Latina redditi e lavoro in calo

06/12/2012 di
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Il reddito imponibile delle famiglie del Lazio (dichiarazioni Irpef 2011 per l’anno di imposta 2010), risulta invariato in valori correnti rispetto al 2010 (+0,8% a Frosinone, +0,2% a Rieti, -0,2% a Roma, -0,1% a Latina e senza variazioni a Viterbo), con una conseguente forte caduta del potere d’acquisto, considerando la dinamica inflativa dell’ultimo anno (+3,1% il tasso d’inflazione nel Lazio). Così il Rapporto Upi Lazio-Eures 2012 sullo stato delle Province del Lazio presentato dal Presidente dell’UPI Lazio e Presidente della Provincia di Frosinone Antonello Iannarilli e dal Presidente dell’Eures Fabio Piacenti.

REDDITI – Il valore medio dell’imponibile Irpef conferma la disparità già evidenziata in termini di Pil, con un valore medio familiare pari a 35 mila euro nella nostra regione, che sale a 38.200 nella provincia capitolina, a fronte di valori molto inferiori a Rieti (27.300), Viterbo (27.100 euro) e soprattutto nel basso Lazio (25.800 euro a Frosinone e 26.300 a Latina). La disponibilità di reddito appare inoltre correlata all’ampiezza demografica dei comuni, passando il valore procapite da 9.600 euro in quelli con meno di 5.000 abitanti (14.400 euro la media regionale), a 10.600 euro in quelli da 5.001 a 15.000 abitanti, a 11.300 euro nella fascia 15.001-50.000 abitanti, fino al valore massimo di 16.800 euro in quelli di dimensioni superiori. I dati relativi all’importo medio mensile delle pensioni vigenti (867 euro nel Lazio e 780 in Italia), confermo la disparità sopra evidenziata, premiando ancora una volta i residenti della provincia di Roma (948 euro), con uno scarto molto elevato nei confronti dei pensionati di Latina(697 euro), Rieti (686), Frosinone (663) e Viterbo (658). Si conferma pertanto sia per la ricchezza disponibile sia per le pensioni un medesimo rapporto che vede in media per ogni 1.000 euro di disponibilità di un residente di Roma, un valore vicino ai 700 euro per quelli delle altre province.

OCCUPAZIONE –  Nel 2011 si assiste nel Lazio a una riduzione del numero degli occupati dello 0,2% rispetto all’anno precedente (- 3.700 unità, da 2.256.600 a 2.252.900), in controtendenza rispetto alla media nazionale (+0,4%). Conseguentemente il tasso di occupazione scende di 0,4 punti percentuali rispetto al 2010 (59,2%) e di ben 1,4 punti rispetto al 2008 (60,2%), attestandosi al 58,8% (56,9% in Italia). Più colpita l’occupazione maschile (-0,6 punti, scendendo il relativo tasso al 69%), mentre quello femminile (49%) conferma i valori dell’anno precedente. La provincia di Roma, dove il tasso di occupazione è più alto (61% nel 2011), perde 0,3 punti percentuali rispetto al 2010; il decremento più consistente (-2,9 punti) si rileva a Rieti (con un tasso di occupazione del 54,4%), seguita da Frosinone (-0,6 punti e 50,3%), Viterbo (-0,3 e 54,3%) e Latina (-0,1 punti e 54,1%). Occorre tuttavia sottolineare che a Viterbo e Latina il decremento del tasso si è accompagnato ad un leggero incremento del numero degli occupati (rispettivamente +1.700 e +800 unità), invece in calo a Rieti (- 2.600), Frosinone (-2.400) e Roma (-1.000 unità). A livello regionale, a fronte di una riduzione degli occupati a tempo pieno (-1,2% tra il 2010 e il 2011), si assiste ad una contestuale crescita di lavoratori part-time (+4,9% tra il 2010 e il 2011), favorita sia dal processo di terziarizzazione della struttura economica sia, soprattutto, dalla riduzione della qualità e garanzia del lavoro favorita dalla globalizzazione e dalla crisi. A livello nazionale, il tasso di occupazione del Lazio (il 12 tra le regioni italiane) risulta inferiore a quello di tutte le regioni del Nord, tra le quali il primato spetta al Trentino (68,5%), seguito dall’Emilia Romagna (67,9%) e dalla Valle d’Aosta (67%), superando invece tutte le regioni del Sud, dove il valore minimo (39,4%) si rileva in Campania.

DISOCCUPATI – Nel corso del 2011 nel Lazio il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) ha raggiunto il suo massimo storico dal 2004, attestandosi al 33,7%. A livello provinciale i dati più negativi sono quelli di Viterbo, dove la disoccupazione giovanile sale al 43,4%, seguita da Roma, che con un incremento di 5,6 punti raggiunge il 36,1%; Frosinone (29,5%) e Rieti (31,4%) si collocano sotto la media regionale, registrando invece Latina (18,2%) il risultato migliore. A un anno dalla laurea ‘precariò o senza contratto il 66% dei giovani che lavorano: i dati Almalaurea confermano la crescente difficoltà di accesso dei giovani al mercato del lavoro anche dopo la laurea, risultando ancora in crescita la percentuale dei laureati che a un anno dal conseguimento del titolo non riesce a trovare lavoro (25,9% nel 2011, a fronte del 22,2% nel 2008), con valori più alti per le donne (27,9%) rispetto ai colleghi uomini (22,6%). Tra i neolaureati che lavorano, solo il 33,9% accede a un lavoro stabile, attraverso un contratto a tempo indeterminato (23,6%, in calo di 5,1 punti percentuali rispetto al 2008) oppure attraverso un’attività autonoma (10,3%); il 53,1% ha un lavoro atipico (51,1% nel 2008) e ben il 12,7% lavora senza un contratto (11,8% nel 2008). Il reddito medio a un anno dalla laurea nel 2011 risulta pari a 967 euro mensili; tuttavia, a parità di formazione le donne percepiscono retribuzioni nettamente inferiori a quelle degli uomini (897 euro, rispetto a 1.052), con un differenziale di 155 euro (rispettivamente 904 e 1.127 euro in Italia).

MERCATO IMMOBILIARE –  Il mercato immobiliare laziale nel 2011 registra una maggiore tenuta evidenziando una dinamica addirittura di poco superiore a quella del 2010 (+0,2%), a fronte di un significativo calo registrato a livello nazionale (-2,2%). Il numero delle compravendite nel mercato residenziale passa nel Lazio dalle 66.145 del 2010 alle 66.296 del 2011, con una crescita concentrata nelle sole province di Roma (+0,7%) e di Latina (+5%), accompagnata da valori decrescenti a Rieti (-3,2%), Viterbo (-4,8%) e Frosinone (-5,5%). Contestualmente si rileva tuttavia un aumento dei provvedimenti esecutivi di sfratto (+1,2% nel 2011 e 7.625 provvedimenti richiesti nel Lazio, a fronte di un calo del 2,8% in Italia); a livello provinciale, risulta sostanzialmente stabile il dato di Roma dove nel 2011 si sono registrati 6.686 provvedimenti esecutivi di sfratto (-0,4% rispetto all’anno precedente), mentre un decremento più sostenuto si registra a Rieti (-2,8%) e a Viterbo (- 3,1%). In crescita, invece, i provvedimenti esecutivi a Latina (+12,2%) e, soprattutto, a Frosinone dove in un anno risultano più che raddoppiati, passando da 69 nel 2010 a 149 nel 2011 (+115,9%). La principale causa dell’emanazione dei provvedimenti esecutivi di sfratto risiede nella condizione di morosità dell’affittuario (il 78,1% dei casi nel Lazio e l’87% in Italia), con l’incidenza maggiore nelle province di Rieti (97,2%), Viterbo (88,4%) e Roma (79,7%), rispetto a Latina (57,7%) e Frosinone (31,5%), dove la finita locazione risulta la causa prevalente (49,7% dei casi).

SCUOLA MULTIETNICA – La scuola del Lazio è sempre più multietnica, con più di due stranieri del Lazio. Nell’anno scolastico 2010/2011 sono 67.479 gli alunni stranieri inseriti nel sistema dell’istruzione laziale (+4,2% rispetto all’anno precedente e +5,4% in Italia), con una crescita del 10,4% a Rieti e Viterbo, del 6,4% a Frosinone, del 5,1% a Latina e del 3,2% a Roma. In termini relativi l’incidenza degli stranieri sul totale degli alunni iscritti passa dal 6% dell’anno scolastico 2006/2007 all’8,2% nell’a.s. 2010/2011 nel Lazio (e dal 5,6% al 7,9% in Italia). A livello provinciale l’incidenza più alta si rileva a Viterbo (9,9 studenti stranieri ogni 100 iscritti), seguita da Roma (8,8%), Rieti (8,3%), Latina (6,2%) e Frosinone (4,8%). Anche nelle Università il numero degli stranieri (8.689 nell’a.a. 2011-2012, pari al 3,5% del totale degli iscritti) risulta in forte crescita, con un aumento del 2,4% rispetto all’anno precedente e del 50,8% rispetto all’a.a. 2005/2006.

  1. Adesso a Latina si girerà sempre con il SUV,ma con le pezze al culo

  2. no la prossima volta fatelo un pò più lungo sto articolo che me lo rileggo!!!!
    il vs cetto lachiunque

  3. non e vero, non vedi che prezzi in giro ahahahahhahhhah
    sai cosa mi ha detto un costruttore? Io non abbasso i prezzi perche tra poco finisce la crisi ed io non ci rimetto un euro. hai capitonche nobel per l economia?
    E ci stupiamo se con questi nobel per l economia siamo il fanalino di coda dell africa? ahahahahah come dice cetto ” chiu pilu pe tutti”