Camorra a Latina e nel Lazio, l’allarme dell’Antimafia

04/12/2012 di
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«La presenza di un affiliato del clan Di Lauro di Secondigliano a Mondragone conferma ulteriormente che i gruppi camorristici sono sempre in cerca di nuove alleanze per estendere l’area in cui esercitare i loro affari illeciti». Così, il procuratore aggiunto Federico Cafiero de Raho, coordinatore del pool antimafia di Napoli, ha commentato il blitz della polizia eseguito oggi in varie province del Lazio e della Campania.

Eseguite 35 ordinanze restrittive, alcune notificate in carcere, sequestrate armi, droga e beni mobili e immobili riconducibili agli arrestati. Nel Casertano già qualche anno fa la DDA aveva accertato l’alleanza tra le fazioni Bidognetti e Schiavone dei Casalesi e i clan napoletani dei Mallardo e dei Licciardi, che si concretizzò con il trasferimento di attività criminose e di uomini.

«La camorra non è radicalizzata in determinate zone – ha concluso de Raho – ma cerca sempre di espandersi e lo fa tessendo relazioni con altri gruppi camorristici. È necessario indagare anche in quei territori che non sono oggetto di faida». Il riferimento è naturalmente anche all’area di Latina e del Sud Pontino.

  1. ma dai che scoperta! La dove la politica è debole le organizzazioni malavitose trovano terreno fertile per impiantare la loro “politica” redditizia ma devastante.

  2. Ma come gli amministratori locali dicono che a Latina la camorra non esiste…come in Sicilia fu per la mafia. Poi che è sotto gli occhi di tutti è un’altra cosa. Ma a loro che importa, la mafia è mafia quando si abbacchia

  3. forse non se ne accorgono perchè l’hanno dietro, quindi non la vedono e sostengono che non ci sia.