ENERGIA, LEGAMBIENTE: BENE FOTOVOLTAICO, MA LAZIO FERMO SU EOLICO

23/03/2010 di

«Sul fronte delle energie rinnovabili continua
nel Lazio il balzo in avanti del solare fotovoltaico, che passa da 18 a 60 Megawatt
(MW), con un aumento percentuale del 70%, e dall’ottavo al quinto posto della
classifica nazionale, grazie soprattutto all’impianto di 24 MW installato a Montalto
di Castro (Vt), che con 30 MW complessivi si posiziona tra i Primi 10 Comuni per
potenza ‘assolutà. Roma è invece seconda, con 7.918 kW, con un positivo aumento del
56%, ma che è ben poco considerando il numero degli abitanti». È quanto emerge nel
quinto Rapporto «Comuni rinnovabili 2010» di Legambiente che «documenta il salto
impressionante che si è verificato in Italia nel numero degli impianti installati,
con dati ottenuti sulla base di un questionario rivolto ai Comuni e incrociando le
risposte con elaborazioni, studi e rapporti di Gse, Enea, Fiper, Anev, oltre che con
le informazioni di Regioni, Province ed aziende».

«Dati meno confortanti per le altre fonti rinnovabili nel Lazio – prosegue la nota –
Situazione statica sul fronte eolico, con 13,23 MW (12° posto), ed idroelettrico, con
403 MW (10° posto), anche se c’è da registrare l’installazione del primo mini
impianto da 5.400 kW a Tivoli (Rm). In leggero calo su biomasse e rifiuti, con 77,80
MW (6° posto), ma segnaliamo l’installazione a Colleferro (Rm) del primo impianto a
microturbina in Italia alimentato a biomasse da 5,9 MW. Qualche passo in avanti sul
fronte geotermico, nonostante la forte predisposizione del territorio regionale, con
il nuovo impianto per uso termico collocato a Sperlonga (Lt), per una potenza di 65
kWt. Ancora fermi sul solare termico, per cui non esiste un dato complessivo, ma
rimangono sostanzialmente invariati i numeri nei Comuni considerati, soprattutto Roma
e Rieti».

«È sui buoni risultati del fotovoltaico che si deve fondare una rinnovata azione per
promuovere le rinnovabili nel Lazio e in tutto il paese, dando spazio al solare
termico, al vento, alle biomasse e alla geotermia – ha dichiarato Lorenzo Parlati,
presidente di Legambiente Lazio – In questo contesto, non ha davvero alcun senso
proporre lo sporco e pericoloso nucleare, che drenerebbe tutte le risorse disponibili
verso un obiettivo lontano e inutile. Eppure il Governo va avanti togliendo di fatto
il diritto di scelta alle Regioni, visto il decreto che in questi giorni entra in
vigore. La nuova Amministrazione della Regione Lazio dovrà approvare subito un Piano
Energetico regionale che vada in questa direzione, dando spazio a un nuovo modello di
generazione distribuita, con piccoli impianti diffusi sul territorio, per recepire
gli obiettivi europei del cosiddetto 20-20-20. Investire nelle rinnovabili sarà così
un modo per riqualificare il territorio, ma anche per garantire nuova occupazione
verde».

  1. condivido di massima il contenuto, pero’ vorrei far notare che prima di pontificare e dire sciocchezze sarebbe meglio interpellare magari degli esperti in materia di energia, perche’ e’ facile aprire bocca e dargli fiato e un po piu’ difficile pronunciare frasi di senso compiuto, e mi riferisco all’eolico. ma cari signori per avere un senso economico e realistico, una centrale eolica, come da nome, ha bisogno di un significativo e soprattutto costante flusso di venti, altrimenti si spenderebbero tantaissimi, tantissimi soldini senza vantaggio alcuno per la collettivita’, non dimenticando altresi’ l’impatto ambientale visivo, le torri sono dei bestioni alti intorno ai 60 metri che difficilmente si possono integrare con l’ambiente che le circonda. Gli esperti che studiano la msateria, dicono che in provincia di Latina sembrebbero non esserci le condizioni adeguate.Per cui, prima di dire sciocchezze solo sull’onda emotiva e della moda del momento, serebbe bene far parlare chi magari ci capisce qualcosa o no?