PILOTA DI PRIVERNO MORTO A TERAMO, RIAPERTA L’INCHIESTA

17/03/2010 di

Il gip di Teramo, Guendalina Bucella, ha deciso di far riaprire l’inchiesta sulla morte del giovane pilota di Priverno, Alessandro Palombi, deceduto nello schianto di un Piper nelle campagne al confine tra i comuni di Tortoreto, Alba Adriatica e Corropoli. Alessandro Palombi aveva 24 anni e morì il 12 agosto 2008 nello schianto, rimasto carbonizzato tra le fiamme dell’incendio sviluppatosi dopo l’impatto al suolo. Il piccolo aereo era decollato dall’aviosuperficie di Corropoli per il consueto giro pubblicitario, con gli striscioni, sul litorale adriatico abruzzese.


L’inchiesta portò a una richiesta di archiviazione da parte del pm di Teramo che indagò sul caso. Ma la famiglia Palombi (assistita dagli avvocati Corrado Trozzi, Antonio e Giovanna Pierro) si oppose chiedendo un’udienza di opposizione all’archiviazione. In questi casi decide il gip se disporre o meno ulteriori indagini e così la dottoressa Buccella ha accolto la richiesta della famiglia rimandando gli atti alla Procura per nuove indagini. Tra queste l’escussione di testimoni, il reperimento di certificati sulla sicurezza del velivolo e la valutazione della dinamica dell’incidente, ricostruita dal consulente Fausto Gamma, professore universitario a Roma.

«Infatti – spiega l’avvocato Trozzi – la certificazione valutata dal consulente del pm appare scarna e contraddittoria e ben altre sarebbero state le sue conclusioni se avesse reperito integralmente la documentazione come da indicazioni fornite dal consulente delle parti offese. Così come l’aver trascurato importanti testimonianze relative ai problemi meccanici che si erano manifestati sul velivolo nei giorni precedenti alla tragedia, ha portato il pm a proporre frettolosamente l’archiviazione delle indagini. A questo punto si riaccende la speranza di far luce su un disastro sottovalutato e di rendere giustizia alla memoria del giovane pilota». Secondo quanto accertato dai carabinieri, il piccolo aereo era decollato da poco dall’aviosuperficie “Val Vibrata” di Corropoli quando accusò evidenti difficoltà nel prendere quota.